Scattano con la nuova legge regionale entrate minime garantite ai Comuni

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TRIESTE - Argomento che «non scalda il cuore», ma che è un pilastro della riforma degli enti locali e «segna il cambio di mentalità amministrativa in questa regione». È...

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TRIESTE - Argomento che «non scalda il cuore», ma che è un pilastro della riforma degli enti locali e «segna il cambio di mentalità amministrativa in questa regione». È stato il relatore di maggioranza del Pd Enzo Martines ieri a definire così il disegno di legge sulla finanza locale approdato in Consiglio regionale. «Questa è la vera norma di riforma degli enti locali», gli ha fatto eco dai banchi dell'opposizione il capogruppo di Fi Riccardo Riccardi. La sintonia tra maggioranza e opposizione, però, è finita qui. Per il Centrosinistra è una legge «a favore dei Comuni e che ne rafforza l'autonomia», ha detto Martines; è una norma con la quale «la Giunta ha inteso privilegiare non già i Comuni, bensì le Uti, Unioni territoriali intercomunali», ha ribattuto Rodolfo Ziberna (Fi) uno dei relatori di minoranza. Molto critica la posizione del M5S, che con la capogruppo Elena Bianchi ha posto nel mirino diversi aspetti della norma.

Dopo una giornata di dibattito, il lavoro proseguirà oggi per l'analisi dell'ultima parte e la votazione su due articoli accantonati - il 26 e 27 - riguardanti la modalità di scelta dei revisori dei conti e il loro numero nei Comuni sopra i 10mila abitanti. Un rinvio, questo, arrivato su richiesta del consigliere regionale dei Cittadini Emiliano Edera - con l'approvazione anche della Giunta -, dopo l'intervento del vice presidente della Giunta regionale Sergio Bolzonello, che ha parlato come consigliere. «I revisori dei conti o si individuano attraverso sorteggio integrale o si scelgono da un elenco in cui si iscrivono soggetti con adeguata formazione, non si può fare un sistema misto», ha detto Bolzonello. Il quale, anche in virtù della sua esperienza di commercialista, ha messo in guardia dall'ipotesi di un solo revisore per Comuni con più di 10mila abitanti. Il provvedimento prevede, tra l'altro, il superamento del finanziamento storico agli enti locali e introduce i costi standard. Prevede, inoltre, una garanzia di entrate minime fissate in un 13,1% per tre anni evitando in tal modo esercizi provvisori.(((lanfrita))) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino