Scatta l'affido in condominio: aiuto all'anziano

Scatta l'affido in condominio: aiuto all'anziano
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L'INIZIATIVA
PADOVA Bussare alla porta blindata per sentire come va. Condividere un pezzo di torta davanti alla tv, una chiacchierata, una confidenza, una paura. Oppure andare a fare la spesa, attaccare quel quadro rimasto troppo tempo senza chiodo, annaffiare i fiori in terrazzo, fare una passeggiata insieme. É su quell'insieme che l'associazione Anziani a casa propria, dall'utopia alla realtà - nata vent'anni fa in città per evitare l'istituzionalizzazione della terza età facendo della longevità una risorsa attiva nei modi e nei luoghi che hanno contribuito a crearne l'identità - ha costruito un progetto unico nel suo genere: dopo gli affidi tra giovani e nonni, ecco l'affido nel condominio, progetto appoggiato dalla Fondazione Cariparo.

LA FORMAZIONE
A novembre si terranno due giornate formative per gli aspiranti affidatari, ovvero condòmini desiderosi di portare un aiuto - codificato benché flessibile - ai vicini di pianerottolo, o a un tiro di schioppo d'ascensore. «Proponiamo un servizio di affido che potremmo chiamare anche vigilanza condominiale - spiega Giusi Di Gioia, presidente di Anziani a casa propria - da persone preparate, abitanti nel medesimo stabile nel quale vivono due o tre persone anziane prive di sostegno familiare, persone attive in grado di offrire quelle premure socio assistenziali utili a far proseguire al meglio l'esistenza nella propria casa e nel proprio mondo vitale». La novità di questa forma di affido è costituita dall'assistenza fornita da residenti nel medesimo palazzo, e che quindi non arrivino dall'esterno. Una solidarietà urbana che sgorga dall'interno. La sperimentazione partirà in tre condomini, dislocati a Padova nord, centro e sud. «L'intento di questa scelta è creare quella solidarietà di vicinato che diventi anche vigilanza attiva tra condòmini. Questa forma solidale - prosegue la presidente - gradualmente potrà allargarsi all'intera comunità per aiutare a superare quel diffuso costume di indifferenza verso l'altro che riduce gli abitanti a un agglomerato di fantasmi, anziché ad una rete solidale di cittadini».

Questa intende essere anche una risposta anche a recenti, tristissimi, fatti di cronaca. «La filosofia di fondo che ha suggerito e anima questa modalità nuova di affido trova la sua radice proprio dal dilagare delle persone anziane trovate prive di vita nel totale silenzio e nella distrazione di tutti noi che pensiamo di vivere civilmente. Le persone anziane sono in condizioni di emergenza tutto l'anno se sole, se vivono in isolamento, se prive di assistenza per mancanza di familiari, per fragilità, rischio o grave disagio sociale. Non alziamo la voce solo d'estate - incoraggia Di Gioia - piuttosto rendiamo operative tutte le forze pubblico-private per creare una nuova cultura». Il progetto di solidarietà condominiale fa il paio con un secondo programma di affido, che stavolta vede protagonisti gli studenti dell'istituto superiore Leonardo da Vinci: undici di loro, lo scorso anno, hanno fatto da affidatari ad altrettanti anziani della città, grazie a un finanziamento della Regione. Progetto destinato a replicarsi nell'anno scolastico in corso. In entrambi i casi chi porta amicizia e conforto, condòmino o studente che sia, riceve una piccola somma di denaro (dai 150 ai 300 euro al mese) quale ricompensa. «Il tutto - avverte Di Gioia - avviene nella legalità, grazie ai finanziamenti che riceviamo dagli enti che ci sovvenzionano». Chi è interessato a diventare affidatario può partecipare al corso di formazione promosso da Anziani a casa propria sabato 23 e sabato 30 novembre in Sala degli Anziani del Comune (ore 8.30-14), tenuto da avvocati, psicologi e psicoterapeuti.
Federica Cappellato
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino