Scano rispolvera la "bocca della verità"

Scano rispolvera la "bocca della verità"
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La definizione corretta in inglese è "Whistle Blowing Policy". Ma dal momento che il Movimento 5 Stelle la propone non solo a livello nazionale (per iniziativa della veronese Francesca Businarolo, capogruppo alla Camera dei deputati) ma anche per Ca' Farsetti, il richiamo alle "bocche della verità" di serenissima memoria destinate ad accogliere le "denunzie anonime" è d'obbligo. Solo che, in entrambi i casi, si tratterebbe di un vero e proprio ufficio per l'accoglimento di segnalazioni d'irregolarità amministrative e non solo anche da parte di semplici cittadini. E questi non potrebbero farlo anonimamente, ma con la garanzia di riservatezza delle loro generalità.

Ad annunciarlo ieri è stato il candidato sindaco Davide Scano. Che, nella circostanza, ha rilanciato l'ipotesi di un pool anticorruzione da affiancare all'Avvocatura civica, composto da professionisti e praticanti volontari, incaricati di spulciare le delibere più discusse dell'ultimo quinquennio. Ciò allo scopo d'identificare anomalie ed eventuali danni erariali, con ricadute economiche dirette anche per quanti quelle delibere le hanno votate. La duplice dichiarazione Scano l'ha fatta al Tronchetto, alla vigilia della partenza di un lancione pieno di deputati e candidati regionali e comunali dei 5 Stelle, guidati dall'aspirante governatore Jacopo Berti: per verificare lo stato lavori del Mose, con la precisazione a più voci che tale iniziativa nasceva «dalla volontà di concludere il tour elettorale a Venezia là dove il più vasto scandalo dell'Italia repubblicana ha avuto inizio».
La trasferta è stata preceduta dalla visita delle discariche nelle aree Miatello e Moranzani, oggetto di un esposto depositato nel novembre 2014 presso la Corte dei conti: «Due delle sette presenti nel Veneto e contenenti rifiuti pericolosi - ha precisato Berti - Salvo una a Treviso, tutte in provincia di Venezia (a Chioggia, Mira, Salzano e tre in territorio comunale, ndr), per le quali paghiamo ogni semestre all'Europa una penale di 42 milioni di euro».

La visita all'isola del Mose, invece, è stata motivata dal parlamentare Marco Da Villa e dai candidati sindaco e presidente della Giunta regionale con la necessità «di fare il punto con i tecnici su una grande opera che più discussa non si può, sui suoi problemi irrisolti, sulla tempistica e l'aumento dei costi». E dalla richiesta dei 5 Stelle «di pubblicare on line carte e progetto. Perché dopo quanto è successo, la trasparenza in materia è essenziale».
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Il Gazzettino