Sbarre a rilento, esplode la polemica

Sbarre a rilento, esplode la polemica
IL CASOUDINE «Un genitore in ritardo alla consegna delle pagelle» ieri «perché ha trovato le sbarre abbassate». Sempre ieri «un'insegnante bloccata 15 minuti». «I pullman...

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IL CASO
UDINE «Un genitore in ritardo alla consegna delle pagelle» ieri «perché ha trovato le sbarre abbassate». Sempre ieri «un'insegnante bloccata 15 minuti». «I pullman che portavano a casa i ragazzi da scuola costretti a cambiare percorso» giovedì, quando il passaggio a livello sarebbe rimasto abbassato a lungo, «quasi tre quarti d'ora». Una macchina che «ho visto fare addirittura lo slalom fra le sbarre». Sono i fotogrammi di giornate difficili nel rapporto (da sempre complicato) con il passaggio a livello vicino al Bearzi, scattate dal direttore dell'istituto salesiano, don Igino Biffi. Ma anche il consigliere uscente (e candidato) di Innovare Matteo Mansi ha raccolto le proteste di alcuni cittadini. Dall'altra parte, però, la società ferroviaria, interpellata sul caso, fa sapere che «non risultano guasti al passaggio a livello negli ultimi tre giorni. Stiamo facendo delle verifiche».

LA SCUOLA
«Le sbarre si bloccano a lungo negli ultimi pomeriggi - sosteneva ieri don Biffi -. Addirittura ho visto una macchina che ha fatto lo slalom fra le sbarre, pure una moto... Diventa molto pericoloso. È una strada dove passa molta gente e dove c'è molto traffico. Si mette in difficoltà non solo la scuola ma anche tutte le persone che passano. Abbiamo telefonato alle Ferrovie per segnalare il problema». «Le macchine sono state bloccate sia ieri (giovedì ndr) che oggi (ieri ndr) - diceva ancora don Biffi -. Verso le 15.30 circa sono anche venuti tre operai che hanno riattivato le sbarre. Anche verso le 18 erano chiuse, tanto che alcuni hanno dovuto cambiare percorso». Secondo lui, «quel passaggio a livello che crea già una situazione pericolosa, così diventa ancor più pericoloso». La soluzione, secondo lui, come secondo i due comitati che si battono per questo obiettivo, è una sola: eliminare questo passaggio a livello e anche gli altri quattro di Udine est. Secondo don Biffi questo caso offre «una sollecitazione in più ai futuri amministratori, perché il problema va risolto. La gente è stufa».
LA POLEMICA

Un tema già molto dibattuto in passato, quello dei passaggi a livello, che, in piena campagna elettorale, è diventato ancora più caldo: dopo che il comitato civico ha concluso la sua operazione trasparenza ringraziando chi, a giudizio del medesimo comitato, si sarebbe speso per una soluzione (nella lista non figurava nessuno della maggioranza uscente e, secondo la portavoce Rosanna Morocutti era «un'assenza non casuale»), ieri le barriere di Udine est sono tornate al centro di un incontro elettorale promosso proprio da Mansi, (punto di riferimento peraltro dell'altro comitato cittadino che si batte per l'eliminazione dei passaggi a livello). Per Mansi, «rispetto a ieri, oggi le condizioni politiche sono mature per giungere alla totale dismissione dei passaggi a livello, far nascere al loro posto il più lungo parco urbano della città che dovrebbe trovare naturale sbocco nella Caserma Friuli trasformata in area verde per i bambini e per le famiglie».
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino