Sbalzo di corrente, Appiani in tilt

Sbalzo di corrente, Appiani in tilt
Sono bastati pochi minuti di black out, causato da un'improvviso sbalzo di tensione, per mandare in crisi l'Appiani. L'alto tasso tecnologico della cittadella delle Istituzioni,...

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Sono bastati pochi minuti di black out, causato da un'improvviso sbalzo di tensione, per mandare in crisi l'Appiani. L'alto tasso tecnologico della cittadella delle Istituzioni, tra ascensori, portoni automatici e sistemi di sicurezza, ha provocato disagi con ripercussioni per centinaia di persone ieri mattina quando, poco dopo le 8, è saltata una delle cabine elettriche dell'enorme complesso che ospita 200 appartamenti, bar, ristoranti, esercizi commerciali oltre all'Agenzia delle Entrate, la guardia di Finanza e la questura.

Lo sgancio della corrente ha fatto attivare i sistemi di sicurezza (quelli che scattano in caso d'incendio) bloccando tutti i dispositivi elettrici. Sono saltati tutti i compartimenti e si sono bloccati gli ascensori e i portoni dell'autorimessa. Fortunatamente nessuno è rimasto intrappolato ma su 16 ascensori privati, tra cui quelli delle torri (8 piani), solo 12 sono ripartiti con il ritorno dell'energia circa mezz'ora dopo lo sbalzo di corrente, mentre 4 sono stati pesantemente danneggiati nelle loro componenti e sono tuttora inutilizzabili. «Non è la prima volta che succede - raccontava ieri un residente - due anni fa un altro sbalzo aveva danneggiato gli elettrodomestici».
Dopo l'intervento dei tecnici dell'Enel e di Telecom, che hanno lavorato a oltranza per il ripristino delle linee, sono arrivati i periti delle assicurazioni che hanno proceduto alla stima dei danni fino a pomeriggio inoltrato.

In questura l'assenza di corrente non ha provocato disservizi all'utenza ma il lavoro di alcuni uffici è stato inevitabilmente rallentato. Il guasto tecnico ha imposto il ripristino dei server e delle linee interne (salva quella della centrale operativa), e la verifica degli eventuali danni. «Questa è l'ennesima dimostrazione - ha commentato Berardino Cordone, segretario provinciale del sindacato di polizia Coisp -, che la questura, che paga un milione di euro l'anno d'affitto, non può più stare all'Appiani, ma deve essere spostata al più presto in una caserma: la De Dominicis per esempio, più che la Salsa, sarebbe perfetta».
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Il Gazzettino