Sono bastati pochi minuti di black out, causato da un'improvviso sbalzo di tensione, per mandare in crisi l'Appiani. L'alto tasso tecnologico della cittadella delle Istituzioni,...
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Lo sgancio della corrente ha fatto attivare i sistemi di sicurezza (quelli che scattano in caso d'incendio) bloccando tutti i dispositivi elettrici. Sono saltati tutti i compartimenti e si sono bloccati gli ascensori e i portoni dell'autorimessa. Fortunatamente nessuno è rimasto intrappolato ma su 16 ascensori privati, tra cui quelli delle torri (8 piani), solo 12 sono ripartiti con il ritorno dell'energia circa mezz'ora dopo lo sbalzo di corrente, mentre 4 sono stati pesantemente danneggiati nelle loro componenti e sono tuttora inutilizzabili. «Non è la prima volta che succede - raccontava ieri un residente - due anni fa un altro sbalzo aveva danneggiato gli elettrodomestici».
Dopo l'intervento dei tecnici dell'Enel e di Telecom, che hanno lavorato a oltranza per il ripristino delle linee, sono arrivati i periti delle assicurazioni che hanno proceduto alla stima dei danni fino a pomeriggio inoltrato.
In questura l'assenza di corrente non ha provocato disservizi all'utenza ma il lavoro di alcuni uffici è stato inevitabilmente rallentato. Il guasto tecnico ha imposto il ripristino dei server e delle linee interne (salva quella della centrale operativa), e la verifica degli eventuali danni. «Questa è l'ennesima dimostrazione - ha commentato Berardino Cordone, segretario provinciale del sindacato di polizia Coisp -, che la questura, che paga un milione di euro l'anno d'affitto, non può più stare all'Appiani, ma deve essere spostata al più presto in una caserma: la De Dominicis per esempio, più che la Salsa, sarebbe perfetta».
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Il Gazzettino