Sarà celebrato nel suo paese d'adozione, Fiumicello, nella Bassa Friulana, dove è cresciuto con la famiglia, il funerale di Giulio Regeni, il ricercatore ucciso in Egitto. A...
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La cerimonia si terrà venerdì, alle 14, non nella chiesa parrocchiale del paesino, dove in questi giorni la popolazione ha pregato per lui ogni giorno, ma nella palestra del centro polifunzionale di via Gramsci, più capiente. La famiglia con una nota diffusa in serata «non autorizza l'utilizzo di telecamere, fotocamere o qualsivoglia strumento di ripresa audiovisiva per tutta la durata del funerale», invitando «a rispettare il momento di raccoglimento della famiglia e degli amici di Giulio in tutte le fasi della cerimonia». I genitori di Giulio, poi invitano a non spendere soldi per fiori, ma eventualmente a fare una donazione il cui ricavato il sindaco si incaricherà di distribuire ai bisognosi.
A officiare il rito il parroco di Fiumicello, don Luigi Fontanot, amico di famiglia dei Regeni: è al sacerdote, infatti, un uomo pacato e saggio, umile e capace di ascoltare, che il 28enne aveva sempre chiesto consiglio al ritorno dai suoi viaggi di studio in giro per il mondo. Era col "suo" prete che Giulio si confrontava. Con lui discuteva rispetto le culture diverse, le altre religioni.
La salma del 28enne sarà trasferita venerdì mattina a Fiumicello, poco prima dei funerali. Secondo quanto si è appreso, infatti, un'impresa di onoranze funebri preleverà il feretro solo giovedì sera a Roma. Il rito avrebbe dovuto essere celebrato all'aperto ma le previsioni meteo non lo hanno permesso. Al termine della messa in palestra, seguirà un corteo che raggiungerà il cimitero comunale. La famiglia del giovane ricercatore da domenica sera, è rientrata in Friuli. La madre e il padre del giovane hanno riabbracciato nella loro casa di Fiumicello la figlia Irene che in questi giorni di attesa e di dolore è rimasta a Trieste, dallo zio. Nella serata di domenica, dopo la fiaccolata silenziosa organizzata dal Comune, il sindaco Scriel e l'assessore Bruno Lasca li hanno raggiunti nella loro dimora per un saluto e un bentornato, dando loro la disponibilità per ogni necessità. La Polizia municipale ha "blindato" la casa dei Regeni, impedendone l'accesso ai curiosi.
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Il Gazzettino