SANITÀ VENEZIA Si chiama Avigan e sui social è una sorta di superstar:

SANITÀ VENEZIA Si chiama Avigan e sui social è una sorta di superstar:
SANITÀVENEZIA Si chiama Avigan e sui social è una sorta di superstar: Il farmaco dal Giappone per il coronavirus. Da ventiquattr'ore circola un video sulle capacità portentose...

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SANITÀ
VENEZIA Si chiama Avigan e sui social è una sorta di superstar: Il farmaco dal Giappone per il coronavirus. Da ventiquattr'ore circola un video sulle capacità portentose di questo farmaco: Blocca il progredire della malattia nel 91% dei casi. Ebbene, l'Avigan sarà sperimentato sui malati veneti di coronavirus. L'ha annunciato ieri il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia: «Girano video di un farmaco giapponese, vi dico che, indipendentemente da quel che circola in rete, Aifa ha già dato l'ok alla sperimentazione e vi posso dire che questo farmaco verrà sperimentato in Veneto».

LA CONFERMA
Aifa è l'acronimo di Agenzia italiana del farmaco il cui presidente è Domenico Mantoan, attuale direttore della Sanità della Regione Veneto. Presente ieri alla conferenza stampa nella sede della Protezione civile di Marghera, Mantoan ha confermato l'avvio della sperimentazione di questo nuovo farmaco: «Nel giro di un mese potremo avere le prime indicazioni sull'efficacia clinica dei farmaci. Per la sperimentazione saranno individuate dal Comitato etico le modalità con cui i pazienti potranno aderire. Ovviamente ci sarà una call. Potranno aderire tutti gli ospedali che ne faranno richiesta, credo che non ci siano ospedali che si tireranno indietro, e purtroppo quelli in cui ci sono più pazienti in questo momento sono quelli della Lombardia, dell'Emilia Romagna e del Veneto, dove si potranno testare».
La tempistica? «Domani mattina (oggi, ndr) la commissione tecnico-scientifica di verifica di Aifa partirà con l'analisi e con la definizione del nuovo trial clinico del nuovo Favipiravir, l'antivirale usato in Giappone. Questo non è dovuto al fatto che è circolato questo video virale, ma Aifa è molto attenta a definire e attivare qualsiasi protocollo terapeutico necessario. In questo momento, quello che ci aiuta è soprattutto trovare farmaci antivirali. Il vaccino, quando arriverà e se arriverà, sarà quando l'epidemia sarà finita».
I TEST
Intanto 20 nuovi farmaci e 35 vaccini sono stati proposti alla valutazione dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema) per la lotta al nuovo coronavirus. Lo ha detto il direttore esecutivo dell'Ema, Guido Rasi, riferendo inoltre che il 18 marzo scorso si è svolto un vertice tra Ema, Fda statunitense e Icmra, la Coalizione internazionale che riunisce 17 autorità di regolamentazione dei medicinali, di cui Rasi è presidente, per fare il punto. Tra i punti emersi è che se si corre, il vaccino si potrà avere «entro un anno». «Puntiamo alle cure nell'immediato - ha detto Rasi - e si prosegue nel contempo senza sosta al lavoro sul vaccino». In tal senso il direttore esecutivo dell'Ema ha riferito che le autorità di regolamentazione hanno convenuto sul fatto che questo sia un «vaccino difficile» e ha bisogno di «dati molto, molto rassicuranti». «Se siamo fortunati riusciremo ad averlo entro un anno. Sarà ancora una fase sperimentale e verranno coinvolte le popolazioni nelle aree più in pericolo».
LO STUDIO

Nel frattempo procede Tocivid-19, studio sull'efficacia e sulla sicurezza di Tocilizumab nel trattamento di pazienti affetti da polmonite da Covid-19, già illustrato dal co-principal investigator Paolo Ascierto. Secondo l'ultimo aggiornamento dell'Agenzia italiana del farmaco, in Veneto si sono iscritti alla sperimentazione 20 centri con 41 malati (un decimo del totale nazionale, pari a 411), a cui va aggiunto un partecipante in Friuli Venezia Giulia.
Alda Vanzan
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Il Gazzettino