SANITÀTREVISO I reparti di Medicina degli ospedali sono al tutto esaurito. E anche oltre. Per la Fp-Cgil la situazione è insostenibile. Il sindacato è pronto alle barricate....
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TREVISO I reparti di Medicina degli ospedali sono al tutto esaurito. E anche oltre. Per la Fp-Cgil la situazione è insostenibile. Il sindacato è pronto alle barricate. «Le Medicine sono al collasso denuncia il segretario Ivan Bernini adesso basta. O si interviene strutturalmente o blocchiamo i reparti, coinvolgendo nella protesta i trevigiani». Ci sono delle unità da 44 posti letto, rivela la Cgil, che registrano una media costante di 65 ricoverati. «I posti letto non sono sufficienti. E continuano a mancare infermieri, medici e operatori socio sanitari incalza Bernini altro che programmazione regionale e schede ospedaliere. Tanti annunci e anche qualche politico che si fa bello sui social ma poi la realtà è altra, fatta della drammaticità di una situazione di disagio vissuta dai pazienti e di insostenibilità dei carichi di lavoro per coloro che garantiscono l'assistenza e la cura».
IL VOLONTARIATO
Anche il mondo del volontariato trevigiano esprime forti perplessità sulla gestione degli ospedali. Nel mirino c'è in particolare il nuovo piano socio-sanitario regionale, in questi giorni in discussione nella V commissione Sanità della Regione. Volontarinsieme - Csv Treviso ha inviato al governatore Luca Zaia, agli assessori Luca Coletto e Manuela Lanzarin e al consigliere Fabrizio Boron, presidente della commissione, un documento con una serie di osservazioni. «Si possono cogliere linee di politica generale volte a superare l'universalismo del servizio sanitario spiega Alberto Franceschini, presidente di Volontarinsieme Treviso a delegare al privato interi pezzi di assistenza, a marginalizzare il sociale e il ruolo dei Comuni, a scaricare sul cittadino costi insopportabili. In sostanza a superare il modello Veneto, senza dirlo esplicitamente». «Noi chiediamo che gli organi intermedi abbiano maggiore peso nella valutazione dei fabbisogni e dei relativi servizi socio-sanitari».
Mauro Favaro
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Il Gazzettino