Più del 58% degli indicatori che valutano la qualità del Servizio sanitario regionale del Friuli Venezia Giulia nel 2015 è significativamente migliorato rispetto all'anno...
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Nell'insieme, nel 2015 rispetto al 2013, si assiste - la rappresentazione grafica è quella di un bersaglio che fotografa la situazione reale di tutte le componenti del sistema sanitario - a un miglioramento complessivo delle prestazioni del Friuli Venezia Giulia, anche se persistono ancora margini di miglioramento.
Sono 69 gli indicatori con i quali è stata monitorata la sanità della regione: per il 40,3% ha rivelato condizione migliorate nel 2015 rispetto all'anno precedente con «trend positivo, diminuita la variabilità»; il 17,9% una condizione «sulla buona strada»; nel 17,9% dei casi la situazione è «stazionaria». Il 7,5% degli indicatori ha segnalato «attenzione, trend negativo, aumentata la variabilità» e nel 16,4% dei casi le prestazioni sono peggiorate. «Le difficoltà maggiori, peraltro presenti in molte parti d'Italia, riguardano paradossalmente alcune attività di prevenzione su cui la Regione da sempre è particolarmente impegnata - spiega l'assessore Telesca -: a fronte di una offerta di test di screening oncologici che è fra le migliori d'Italia per capillarità e organizzazione, infatti, l'adesione dei cittadini non è ottimale, come avviene per le vaccinazioni». Su questi margini di miglioramento, ha assicurato, «ci concentreremo con determinazione in futuro», poiché «la riforma della sanità regionale è basata su standard di qualità e sicurezza delle cure, condivisi a livello nazionale e internazionale». Lo studio del Mes ha messo il bollino rosso, per esempio, sull'adesione allo screening mammografico che coinvolge il 65,95% delle interessate, con un coefficiente di variazione in negativo dello 0,04 nel 2015 ed era stato dello 0,07 l'anno precedente. Bollino rosso anche sulla copertura vaccinale contro morbillo-parotite-rosolia (82,01%), antipneumococcico (81,02%) e per l'esavalente a 24 mesi (90,22%). È in zona rosso anche la percentuale (78,52%) di interventi conservativi, ricostruttivi alla mammella per tumore maligno e quella dei parti operativi (uso di forpice o ventosa), pari allì8,7 per cento e bisogna abbattere il tasso di ospedalizzazione pediatrico per asma e per gastroenteriti. Matita rossa, infine, sulla spesa farmaceutica territoriale pro-capite.
Pre allerta per l'adesione allo screening della cervice uterina, colonrettale e per le dimissioni volontarie.
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Il Gazzettino