San Vito senza giornali: chiude la storica edicola

San Vito senza giornali: chiude la storica edicola
SETTORE IN CRISITREVISO Edicole cittadine: scende una nuova serranda. Da oggi anche la storica edicola di San Vito chiude i battenti. «Vado in pensione - spiega l'ultimo...

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SETTORE IN CRISI
TREVISO Edicole cittadine: scende una nuova serranda. Da oggi anche la storica edicola di San Vito chiude i battenti. «Vado in pensione - spiega l'ultimo titolare, Mauro Gorgi- e non ho al momento trovato nessuno che subentri». Un altro pezzo di storia che finisce con l'ultimo giorno di apertura della storica edicola di piazza San Vito. Sessanta tre anni, un trentennio nel settore dell'edilizia, Gorgi alla fine della sua parabola lavorativa ha voluto coronare un sogno. «L'azienda ha chiuso, io sono sempre stato un lettore accanito e, nel 2012, ho deciso di fare ciò che avrei sempre voluto fare: l'edicolante». La piazza, un'edicola storica, il piacere di vivere a contatto ogni giorno con quotidiani e riviste. «I primi anni sono stati molto belli. Poi la crisi del settore ha iniziato a mordere: ho cercato nuove strategie di vendita, di fatto è da un anno che sto tentando di cedere l'attività. Il 2018, è stato un anno tragico per i guadagni. Poi si è aperta la finestra di quota 100 e ho deciso di approfittarne». L'unico rammarico? «Che un'edicola storica come quella di San Vito chiuda».

GLI EX GESTORI
La piazza, l'edicola, e la palla ovale: a San Vito con Paolo Pregnolato e la cara moglie Elda Lovisetto erano di casa i rugbisti. Venuta l'ora della giusta pensione, nel 2009 l'edicola è stata acquisita da un altro Paolo, Spigariol questa volta. Qualche anno di attività, ma troppo impegnativa per una persona sola. Ora siamo all'epilogo, subentra Mauro Gorgi, che pianifica il lavoro con apertura solamente mattiniera, quello che basta per un normale introito. «Anche per lui - si legge con un po' di nostalgia sui social - è arrivato il momento della pensione, con la formula 100, dove è prevista, per poter accedere, la fine di ogni attività lavorativa. Sembrerà strano vedere la piazza vuota, nessuna edicola, un tocco di colore».
LA TRATTATIVA

Gorgi non vuole dire ancora definitivamente basta. «C'è un pour parler in corso, mi do ancora un mese di tempo prima di chiudere la licenza. Ma non posso temporeggiare di più, l'occupazione di suolo pubblico costa 3700 euro annui». San Paolo, Stiore, Piazza dei Signori, e San Vito: per le edicole è un'ecatombe. Un fenomeno inarrestabile, che priva i quartieri di una figura di riferimento importante. La crisi delle rivendite è sotto gli occhi di tutti.«Credo che nel 2018 si sia toccato il fondo - riprende l'ultimo proprietario dell'edicola San Vito - e nonostante avessi deciso di tenere aperto solo al mattino e l'affetto delle persone, purtroppo non si riesce più a vivere di questo lavoro. Il futuro? Il lettore medio del cartaceo è sempre più anziano. Ma io personalmente, da lettore, non rinuncerei mai al piacere della carta. Sono molto dispiaciuto, però, dopo la chiusura dell'edicola di piazza dei Signori, che è stata un autentico colpo al cuore, anche piazza San Vito resta senza giornali. Ma era impossibile continuare». A Treviso su 50 edicole, 4 hanno cessato l'attività negli ultimi mesi. E in molti chiuderebbero volentieri. Resta il rimpianto. «Avrei ceduto gratis il mio box pur di vedere l'edicola San Vito ancora aperta» conclude con malinconia Gorgi.
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino