SAN DONÀ L'avvenuto riconoscimento dei rapinatori da parte di due residenti

SAN DONÀ L'avvenuto riconoscimento dei rapinatori da parte di due residenti
SAN DONÀ L'avvenuto riconoscimento dei rapinatori da parte di due residenti non è stato ritenuto sufficiente, in mancanza di altri elementi di riscontro. E così una coppia di...

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SAN DONÀ
L'avvenuto riconoscimento dei rapinatori da parte di due residenti non è stato ritenuto sufficiente, in mancanza di altri elementi di riscontro. E così una coppia di sandonatesi, con problemi di droga, è stata assolta, ai sensi dell'articolo 530 secondo comma, quello che un tempo si chiamava insufficienza di prove. La sentenza, emessa ieri dal giudice di venezia, Gilberto Stigliano Messuti, si riferisce al colpo che una ragazza tentò di mettere a segno nell'agosto del 2017 ai danni della farmacia San Pio X, durante la quale minacciò i dipendenti con un coltello, senza però riuscire a farsi consegnare l'incasso. All'esterno la giovane era attesa da un complice, che si trovava seduto in auto, con il motore acceso.

I TESTIMONI
Le forze dell'ordine riuscirono a risalire ad una coppia di sanonatesi 27 anni lui, 26 lei, grazie alla deposizione di una signora residente proprio di fronte alla farmacia, e del figlio, che raccontarono di essersi trovati in terrazza nel momento della tentata rapina e di aver visto i due malviventi. In particolare riuscirono a fornire indicazioni dettagliate soprattutto del giovane che aspettava chiuso in auto, riconoscendolo senza dubbi dalle fotografie mostrate loro dalle forze dell'ordine, mentre il riconoscimento fu effettuato con qualche margine di errore per quanto riguarda la ragazza, non vista perfettamente a causa di un riflesso di luce.
A supporto del riconoscimento gli investigatori non hanno allegato nessun altro elemento di prova. Probabilmente sarebbe stato sufficiente verificare la presenza dei loro cellulari nella zona ma, in mancanza di adeguati riscontri, il giudice non ha potuto fare altro che assolverli, come richiesto dai difensori, gli avvocati Stefania Pattarello e Giovanni Catanzaro.
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Il Gazzettino