Salvini: siamo l'ultima chance per gli italiani

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VERONA - Dal palco del congresso della Liga Salvini e Zaia lanciano la sfida a Renzi per le Politiche. L'assessore veneto Roberto Marcato ci crede: «L'obiettivo del 20% alla nostra portata». «I sondaggi ci danno al 15% - osserva il segretario federale - dobbiamo chiederci perchè gli italiani ci votano, cosa abbiamo in più e cosa in meno degli altri. Un fatto è sicuro: ci votano perchè siamo la loro ultima possibilità. Non dobbiamo sbagliare». La Lega Nord sente le elezioni più vicine, tra un anno forse meno, e va di fretta. «La Lega non cambia - rassicura Salvini rispondendo ad un Umberto Bossi dubbioso sul progetto Sud - Non c'è una Lega nazionale. Il fatto è che ci chiamano da Abruzzo, Sicilia, Sardegna e i problemi sono gli stessi che abbiamo al Nord. La scelta più difficile è quella di lavorare per andare a governare. L'alternativa è restare soli e accontentarsi di una battaglia di testimonianza». Al fondatore della Lega poco convinto dell'apertura al Meridione («che interesse hanno a votarci? In cambio cosa chiedono e chi assicura che se gli porti lo sviluppo poi pagano le tasse? Meglio che al Sud ci vada Noi con Salvini che non è esattamente la Lega), Salvini replica: «Umberto dice che la questione settentrionale è più viva che mai e ha ragione. Ma oggi la situazione è diversa rispetto al 1996. Allora - dice il segretario - le "chiavi di casa", cioè il portafoglio e la sicurezza dei confini, le aveva Roma. Nel 2016 nella capitale sono rimaste le briciole. Da Bruxelles si sono presi tutto, dobbiamo recuperare in Europa la nostra sovranità. Renzi invece prima fa il fenomeno con la Merkel, poi si inginocchia. Il premier - conclude - ce lo leviamo di torno votando No al referendum sulle riforme costituzionali in autunno, da respingere perchè centraliste. L'Italia invece continuerà ad esistere solo se rispetterà le sue diversità e le sue autonomie». Bossi, intervenuto poco prima, aveva detto: «Da Roma non ci faranno mai fare la secessione per via democratica, scordiamocelo. Neanche adesso che il Paese sta andando irrimediabilmente a picco soffocato dalle troppe tasse». Il governatore Luca Zaia crede invece nella strada del referendum per l'autonomia: «Saremmo i primi in Europa a farlo, non c'è riuscita finora neanche la Catalogna. Per tenerlo in maniera regolare e ufficiale, nei seggi, e non in qualche gazebo improvvisato, ci vuole la legge. Siamo riusciti ad aprire un varco, possiamo discutere».

Pa.Fra.

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Il Gazzettino