Salvato in extremis dai medici eroi

Salvato in extremis dai medici eroi
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Hanno immediatamente interrotto il loro giorno di riposo e si sono precipitati al Ca' Foncello. La corsa contro il tempo di due chirurghi, Massimo Sonego e Alessandro Fiorindi, ha permesso di salvare un 45enne che stava rischiando la vita. E' accaduto nella notte tra il 5 e il 6 agosto. I medici non erano in servizio quando è arrivato in ospedale un paziente colpito da un improvviso e inarrestabile ingrossamento di un adenoma ipofisario. Una neoplasia di per sé benigna alla ghiandola cerebrale. La massa tumorale, però, continuava a crescere schiacciandogli parte del cervello, la carotide e il nervo ottico, causandogli un fortissimo mal di testa, confusione mentale e la perdita della vista. In tali condizioni l'uomo, uno straniero che lavora in una azienda trevigiana, rischiava di morire o di riportare danni neurologici permanenti. I medici hanno subito effettuato la diagnosi corretta. Il paziente è stato ricoverato nella Terapia intensiva della Neurochirurgia. All'inizio si pensava di operarlo nelle prime ore di domenica. Poi, però, la situazione è precipitata. Così si è deciso di portarlo subito in sala operatoria. I medici presenti al Ca' Foncello hanno contattato per una consulenza Sonego e Fiorindi, chirurghi rispettivamente dell'Otorinolaringoiatria e della Neurochirurgia, esperti proprio di interventi del genere. E loro, nonostante non fossero reperibili, si sono immediatamente offerti di raggiungere i colleghi nella sala operatoria della Neurochirurgia, dove tutta l'equipe era già pronta. L'operazione è iniziata alle 22 di sabato e si è conclusa alle 2.40 di domenica. Alla fine è arrivata la conferma che la corsa contro il tempo dei chirurghi ha scongiurato il rischio di danni permanenti. Dopo due giorni il paziente ha lasciato la Rianimazione per essere trasferito nel reparto di Neurochirurgia. Il mal di testa è gradualmente scomparso. E allo stesso tempo ha iniziato a riacquistare la vista. Il gesto dei due chirurghi arrivati in soccorso dei colleghi, tra l'altro senza essere pagati, visto che non avrebbero dovuto essere in servizio, è stato fondamentale. «Disporre di simili risorse professionali è una grande ricchezza per l'azienda sottolinea Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl non si può che apprezzare la disponibilità dei dottori Sonego e Fiorindi. Hanno dimostrato la passione per il lavoro e la volontà di fare tutto ciò che è in nostro potere per una persona con gravissimi, ma forse ancora rimediabili, problemi di salute».

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Il Gazzettino