TREVISO - (zan) Un primo segnale che dovrà, tuttavia, trovare conferma sul lungo periodo. È comunque una lettura tutto sommato positiva quella degli esperti trevigiani del...
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«Dopo anni di contrazione, lo scenario, anche per i consumi, è in parte mutato - spiega Alessandro Minello, docente all'università di Ca' Foscari e coordinatore scientifico del centro studi Ebicomlab di Confcommercio Treviso -. C'è un leggero ottimismo e le famiglie vogliono recuperare l'abituale tenore di vita. In questi anni l'hanno mantenuto intaccando i risparmi o ricorrendo alla rete familiare. Secondo aspetto, pure i piccoli prestiti tipici del credito al consumo hanno beneficiato delle iniezioni di liquidità nel sistema bancario attuate dalla Bce, benchè non specificatamente destinate a questo ambito».
Ma Minello avverte: «È evidente che la distribuzione dell'incremento dei consumi non è equa e riguarda soprattutto una parte del ceto medio».
«Non basta una rondine per fare primavera», ribadisce anche Renato Salvadori (nella foto), presidente di Confcommercio Treviso. «È un segnale, aspettiamo di vedere come si conferma. Dall'altra parte, mi pare coerente con una serie di altri dati legati all'occupazione. Il Jobs Act comincia a produrre effetti e crescono le stabilizzazioni dei rapporti di lavoro, così, chi ha bisogno di fare certi acquisti, avendo la certezza di un lavoro, si finanzia almeno sul medio termine. Bisognerà valutare se questo dato si combinerà con un aumento dei prestiti chirografari e dei mutui». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino