Salute pronta a ospitare migliaia di pellegrini

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La chiesa aprirà e chiuderà i battenti quando è ancora buio: dalle 5.50 alle 22,15 sarà possibile fare una visita e partecipare a una delle celebrazioni eucaristiche che si susseguiranno senza sosta dalle 6 alle 20 nei vari altari. Alle 22 è prevista la recita della Compieta, la preghiera serale dei cristiani, che sancirà la conclusione della giornata di festa. Ma sarà alla mattina alle 10, con la messa solenne presieduta dal Patriarca Francesco Moraglia, il momento religioso più atteso. Le celebrazioni continueranno anche domani, sabato con messe alle 9.30, 11, 12, 15, 16, 17.30 (alle 16.45 rosario e canto delle litanie) e domenica (9, 10, 11, 12, 15, 16, 17,30) mentre alle 22 sarà chiuso e smontato durante la notte il ponte votivo. Ieri sera il pellegrinaggio dei giovani con l'omelia del patriarca, che ha parlato di Maria «beata perché ha creduto», donna felice e realizzata perché «prima discepola e partecipe del "sempre di Dio"». «La felicità non va mai confusa con la facilità - ha detto Moraglia - per il Vangelo nasce da un rapporto, dall'incontro vivo con Gesù». A seguire le sue parole circa 1.500 ragazzi, provenienti non solo da Venezia, Mestre e dalle isole dell'estuario, ma da diversi Comuni della provincia.

Sul tema dominante della «ricerca della felicità», il Patriarca ha sottolineato che «di fronte a questa parola andiamo in crisi, perché evoca ciò a cui aneliamo, ma non ne conosciamo i contenuti. E con il tempo i valori della felicità ci sfuggono, e ci spingono a cercare scorciatoie per raggiungerla. Quella vera, tuttavia, è originata solo da un progetto di gioia e dalla capacità di dire "per sempre", pensando in grande e consegnandoci all'amore di Dio». Sul versante più tradizionale e meno religioso oggi, all'esterno della Basilica dalle 12 alle 16, sarà ormeggiato in punta della Dogana "Il nuovo trionfo", il trabacolo appena restaurato a Chioggia insieme al caiccio dell'omonima Compagnia di Marineria Tradizionale che parteciperanno alla festa portando idealmente dai Lazzaretti il medico della peste, scortato dai bastasi della quarantena. I cuochi prepareranno la castradina, oltre alla zuppa d'orzo e fagioli, i crostini di baccalà mantecato, i dolcetti veneziani, i "caramei" per i bambini e il vino di laguna.
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Il Gazzettino