Saluta la polizia e appicca un incendio

Saluta la polizia e appicca un incendio
L'EMERGENZAPORDENONE Anche il cassonetto bruciato venerdì sera in via Latisana è opera della 24enne pordenonese che da alcune settimane sta creando allarme. Per la giovane...

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L'EMERGENZA
PORDENONE Anche il cassonetto bruciato venerdì sera in via Latisana è opera della 24enne pordenonese che da alcune settimane sta creando allarme. Per la giovane donna, che dall'8 agosto sta sfidando forze dell'ordine e pompieri dando fuoco ai cassonetti per la carta o assistendo agli incendi appiccati dai due coindagati, la Procura non può adottare provvedimenti restrittivi. Finora i fuochi sono stati spenti tempestivamente, anche nel cuore della notte, e non hanno provocato danni a veicoli, abitazioni o altri manufatti. C'è però da interrogarsi sui rischi che i roghi avrebbero comportato per gli abitanti di via Dogana, Murri o Vesalio, se fossero stati segnalati in ritardo. È una valutazione che gli inquirenti dovranno prendere in considerazione, anche perchè alcuni dei contenitori dati alle fiamme si trovavano a ridosso di recinzioni e vegetazione. I casi accertati sono una quindicina. Intanto ieri alle 22.15 i vigili del fuoco sono intervenuti in viale della Libertà per un principio d'incendio di un cassonetto per la raccolta della plastica.

LA SFIDA
Venerdì, dopo una giornata negli uffici della Squadra Volante, la 24enne è uscita dalla Questura, ha raggiunto via Latisana e dato fuoco a un cassonetto a ridosso delle case popolari di largo Cervignano. Erano le 19.10, quando è stata allertata la sala operativa dei Vigili del fuoco. Nel giro di un'ora la giovane è stata rintracciata in zona dalla Squadra Volante e ha nuovamente ammesso le sue responsabilità. Poche ore prima era stata denunciata per l'incendio appiccato all'una di notte in via Nievo, azione portata a termine da sola dopo che nel pomeriggio era stata interrogata dal magistrato. I poliziotti si erano messi in contatto con il Centro di salute mentale. La donna, che sembrava aver accettato un ricovero ospedaliero, dopo essere stata visitata dagli psichiatri ha voluto tornare a casa.
LA PERICOLOSITÀ

Le sue condizioni di salute mentale non consentono ai medici di procedere con un trattamento sanitario obbligatorio. A questo punto sarà il pm Marco Faion a valutare il ricorso a una consulenza psichiatrica che possa determinare il grado di pericolosità sociale della 24enne. Il Pm sta coordinando l'attività dei carabinieri della Stazione e dell'aliquota operativa del Norm di Pordenone, che la notte del 21 agosto, dopo il rogo in via Murri, hanno colto sul fatto la donna e il coindagato tunisino. La sensazione è che stia cercando di attirare l'attenzione con questi atti dimostrativi. L'altra mattina, quando ha confessato l'incendio di via Nievo, era stata avvicinata dai poliziotti mentre andava a prendere i giornali per vedere che cosa era stato scritto su di lei.
C.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino