«Salmonella nelle vongole Si rendano pubblici i dati»

«Salmonella nelle vongole Si rendano pubblici i dati»
L'ALLARME UDINE «Dopo 4 anni, ritorna la salmonella nelle vongole...

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L'ALLARME

UDINE «Dopo 4 anni, ritorna la salmonella nelle vongole della nostra regione. A differenza dei ritrovamenti del 2014, a essere colpita non è la laguna, ma una zona costiera più ampia che dal Comune di Lignano Sabbiadoro arriva fino l'Isola di Sant'Andrea, raggiungendo il Tubone del depuratore di San Giorgio». La denuncia arriva da Cristian Sergo, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle che rileva una certa ritrosia, da parte degli organi preposti, ad andare oltre le ordinanze di divieto e «rendere pubblici i risultati delle indagini che dovrebbero stabilire l'origine dei batteri nei molluschi. Anche questa volta, siamo stati costretti a dare noi la notizia ai mezzi di informazione e sinceramente non ne comprendiamo le ragioni. Dai rilievi eseguiti il 1° ottobre scorso - fa sapere ancora Sergo - si è verificato che nelle vongole è presente il batterio di salmonella, che per la normativa italiana non dovrebbe comparire nei molluschi destinati al consumo umano. A seguito di ciò, il 9 ottobre l'Azienda sanitaria 2 ha emesso le ordinanze di chiusura delle zone 04UD Martignano e 02UD Sant'Andrea per garantire la sicurezza degli alimenti, la tutela del cittadino consumatore e la trasparenza degli scambi commerciali». «La raccolta dei molluschi è vietata fino a quando non risultino ripristinate le condizioni di idoneità microbiologica previste dalla normativa, cioè fino a quando le analisi confermeranno la presenza del batterio, e i produttori sono stati invitati a mettere in atto le procedure di ritiro del prodotto». «Le ultime analisi effettuate nelle altre acque della costa lignanese - prosegue Sergo - risalgono alla fine di agosto, nella zona che va da Terrazza a Mare a Lignano Pineta, quindi non è dato sapere se la presenza del batterio coinvolga anche altri litorali. Per questo motivo l'Azienda sanitaria ha dato mandato ai dipartimenti provinciali di Arpa di proseguire con le analisi». E ha concluso augurandosi «che non vengano solo annunciate le ricerche delle origini, ma si rendano pubblici anche gli esiti delle indagini».

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Il Gazzettino