Safilo, si sondano due imprenditori

Safilo, si sondano due imprenditori
PUNTI DI CRISIUDINE È confermato: cassa integrazione straordinaria dal 1° luglio per i 250 dipendenti dello stabilimento Safilo di Martignacco, come previsto dagli accordi tra...

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PUNTI DI CRISI
UDINE È confermato: cassa integrazione straordinaria dal 1° luglio per i 250 dipendenti dello stabilimento Safilo di Martignacco, come previsto dagli accordi tra azienda e lavoratori. La notizia l'hanno data ieri sera gli assessori regionali alle Attività produttive, Sergio Bini, e l'assessore al Lavoro, Alessia Rosolen, dopo aver partecipato in videoconferenza all'incontro con i vertici del Ministero dello Sviluppo economico.

LA CONFERMA
Un appuntamento in cui si è ratificato, di fronte al Governo, il preaccordo già definito a livello territoriale tra rappresentanze sindacali e azienda e si sono inseriti ulteriori elementi nell'accordo quadro interessa anche i siti produttivi Safilo di Longarone e Padova che ora sarà stilato dal Ministero.
«Poter contare sulla cassa integrazione in questo momento è già una buona notizia», ha commentato l'assessore Bini, che ha seguito sin dall'inizio la vicenda. L'applicazione degli ammortizzatori sociali consentirà di scongiurare l'immediata chiusura dello stabilimento, creando le condizioni perché in parallelo un advisor possa procedere alla valutazione di una reindustrializzazione del sito e la ricerca di un possibile acquirente della fabbrica con i relativi lavoratori. «La Regione ha aggiunto Bini ha più volte evidenziato all'azienda di voler incontrare l'advisor, appena sarà stato individuato, per compiere un percorso congiunto». L'intenzione, infatti, è «da un lato di far conoscere all'advisor gli strumenti che possiamo mettere a disposizione anche facendo ricorso alla finanziaria regionale ha specificato -, dall'altro vorremmo fornire un supporto per l'individuazione di un possibile investitore interessato a rilevare l'azienda».
I CONTATTI
Su questo punto la Regione, anche con il contributo di Confindustria Udine, ha già avviato alcuni contatti. «Ho incontrato due imprenditori, uno locale e uno da fuori regione, uno operante nello stesso settore e uno in un ambito diverso, che hanno manifestato un interesse», ha aggiunto l'assessore, precisando comunque che per ora si è ad una fase iniziale e che occorrerà attendere se e quali sviluppi ci saranno. Quel che è certo è che «per la Regione resta prioritaria la salvaguardia industriale del sito produttivo per Martignacco», ha concluso Bini.
Per i lavoratori resta comunque valida, come già previsto negli accordi, la possibilità di trovare un impiego fuori dall'azienda, con il supporto degli uffici del lavoro della Regione o di società specializzate del settore. La Regione, ha aggiunto l'assessore al Lavoro Rosolen, «è disponibile ad accompagnare il percorso di Cassa integrazione straordinaria, già condiviso con le parti, con interventi di politica attiva del lavoro per favorire la ricollocazione delle maestranze del sito di Martignacco.
L'ipotesi di accordo che prevedeva l'attivazione della cassa integrazione dal 1° luglio era già stata convalidata dalle assemblee dei lavoratori dello stabilimento friulano nel febbraio scorso.

Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino