SACILE L'Amministrazione comunale prosegue il percorso di recupero e rigenerazione

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SACILEL'Amministrazione comunale prosegue il percorso di recupero e rigenerazione urbana degli edifici che compongono l'ex convento di S. Antonio Abate in via XXV Aprile che ha...

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SACILE
L'Amministrazione comunale prosegue il percorso di recupero e rigenerazione urbana degli edifici che compongono l'ex convento di S. Antonio Abate in via XXV Aprile che ha una storia molto antica e si trova in una posizione centralissima. In questo percorso, il Comune usufruisce del lavoro dell'Ufficio tecnico di Urbanistica che si avvale di una figura specializzata in questo campo, l'architetto Andrea Petracco, in possesso di un Master in Town Centre Management rilasciato dall'Università di Udine, che forma figure professionali di alta qualificazione.

L'ex convento è una struttura seicentesca che si sviluppò nel tardo medioevo nell'omonimo borgo, lungo la strada che conduceva alla Marca trevigiana. Questo luogo ospitò per quasi 150 anni le monache dell'ordine delle Domenicane, diventando luogo di istruzione per le fanciulle della buona famiglia sacilese. Nell'800 fu la prima caserma di scuderia militare e fu di proprietà del Demanio militare fino ai primi anni 2000, per poi passare sotto la proprietà comunale. «Da circa due anni - sottolinea l'assessore all'Urbanistica Anna Zanfrà -, il Comune e l'Ufficio tecnico Urbanistica, hanno avviato un percorso di riqualificazione che vede coinvolti diversi attori tra cui, in primis, la Soprintendenza delle Belle Arti di Udine. Si sono appena conclusi le analisi e i sondaggi per lo studio di vulnerabilità sismica che condurranno allo studio per la messa in sicurezza strutturale degli edifici, per andare a valutare i possibili scenari per l'utilizzo di questi luoghi, considerando quantità e costi. Ora vogliamo coinvolgere i cittadini in questo percorso, perché crediamo fermamente che questo luogo sia un patrimonio culturale della nostra città, che merita un riutilizzo per dare spazio alle attività culturali, sociali ed economiche della comunità».

«Quello che portiamo avanti con determinazione è un processo lungimirante, che pensa alla Sacile del futuro - sostiene il sindaco Carlo Spagnol -. Abbiamo avviato un percorso che richiede tempo e sforzi e che vuole essere il più possibile partecipato, coinvolgendo i cittadini nella sua realizzazione. L'impegno dell'Amministrazione è rigenerare questo spazio abbandonato affinché divenga in futuro un luogo centrale per comunità, in un'ottica di organizzazione di eventi, mostre, iniziative culturali per la socializzazione e la condivisione».
M.S.
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Il Gazzettino