«Papà mi ha stuprata quando avevo 9 anni». Questa terribile denuncia di una 17enne ha trasformato in un calvario l'esistenza di un 40enne di Treviso e della moglie. Per mesi...
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Una confessione choc che avrebbe convinto il pm Gabriella Cama a chiedere l'archiviazione del procedimento. Ma per mesi il padre non era riuscito a difendersi dall'infamante accusa della figlia. Non era servito a nulla professarsi innocente. «Non appena il giudice Angelo Mascolo (che ha celebrato l'incidente probatorio) disporrà l'archiviazione - ha spiegato l'avvocato Alessandra Nava, che assiste il 40enne - andremo dal giudice dei minori. Con quella carta e la confessione della ragazza bloccheremo le procedure d'affidamento».
Il caso ha però scosso gli ambienti giudiziari trevigiani e veneziani. «Quella falsa accusa di stupro - ha spiegato un consulente della Procura - ha fatto capire quando a rischio sia il ruolo di genitore. È bastata un'accusa di violenza sessuale, confermata in questura e raccontata a scuola, a far passare il padre per un mostro. Un padre che non aveva possibilità di dimostrare la propria innocenza e che non avrebbe avuto scampo se la figlia non avesse ritrattato».
La vicenda è maturata in una famiglia normale: papà e mamma al lavoro ma sempre vicini e attenti alle tre figlie. La primogenita amava però la vita notturna. Ad aiutarla il vicino 70enne che, all'insaputa dei genitori, la accompagnava a ballare per poi andarla a riprendere all'alba. La ragazzina, quasi ogni sera, scavalcava la finestra della camera e passava in quella del vicino, dove aveva un armadio con minigonne mozzafiato, scarpe con i tacchi alti e lustrini. Vestiti che gli aveva comprato il 70enne. Le "scappatelle notturne" sono andate avanti per mesi finché, una notte, i genitori hanno scoperto la fuga. Al mattino, intorno alle 5, il chiarimento. «Salti scuole e te ne vai a zonzo di notte. Adesso ti mando in clausura (da parenti, ndr)»: questa la minaccia del padre. E dopo pochi giorni la denuncia: «Sono più volte stata violentata dal mio papà quando avevo 9 anni». Accusa confermata più volte.
Il padre è finito così sul registro degli indagati e solo la tenacia dell'avvocato Nava, al quale l'uomo si era rivolto, non lo ha fatto finire il carcere. Il giudice dei minori ha spedito però la ragazza e le sorelle in una struttura protetta che per la 17enne è diventata una nuova prigione. Lei che amava la libertà e il divertimento. Così la notte del diciottesimo compleanno si è calata dalla finestra ed è scappata. Era maggiorenne e poteva fare quello che vuole. Così è andata a vivere dal vicino che ora la protegge, la mantiene e le fa fare quello che vuole: «Sono un artista - avrebbe detto il 70enne - e la vita va vissuta senza catene».
Intanto l'inchiesta è andata avanti fino alla confessione choc della ragazza: «Mio papà non mi ha stuprata. Mi sono inventata tutto per poter andare in discoteca a ballare con gli amici». Il castello di carta delle false accuse è crollato. Il padre è tornato a vivere ma per lui è comunque una sconfitta: quella figlia è persa e forse per sempre. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino