S'impicca nel capanno, i carabinieri lo salvano

S'impicca nel capanno, i carabinieri lo salvano
Una manciata di minuti di ritardo e l'epilogo sarebbe stato diverso. Un 34enne aveva infatti deciso di compiere un gesto estremo, infilando il collo in un cappio appeso a una...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Una manciata di minuti di ritardo e l'epilogo sarebbe stato diverso. Un 34enne aveva infatti deciso di compiere un gesto estremo, infilando il collo in un cappio appeso a una trave di una casetta di legno per gli attrezzi, nel giardino della sua casa, lasciandosi poi cadere con i piedi nel vuoto, ma la tempestività dell'intervento dei carabinieri ha permesso di scongiurare la sua morte. Un periodo di depressione, per motivi personali legati anche a difficoltà sentimentali, che il giovane ha confidato a un amico. Senza, tuttavia, accennare a volontà suicide. Ma, quando la mattina di giovedì, attorno alle 7.30, quest'ultimo ha ricevuto un messaggio sul cellulare nel quale l'altro gli chiedeva scusa per quello che si apprestava a fare, ha subito capito cosa stesse accadendo e ha immediatamente chiamato il 112. Messaggi analoghi, il 34enne li aveva inviati anche ad alcuni familiari e ad altri amici, sempre in quegli stessi minuti. Fortunatamente, quando l'amico ha parlato con i carabinieri, è stata subito capita la gravità della situazione e la necessità di intervenire al più presto. Il comandante della Stazione di Crespino, il maresciallo capo Mauro Tosi, insieme ad un giovane militare da poco arrivato in Polesine, Francesco Fiore, si sono precipitati a casa del 34enne, dove è accorso anche l'amico. Insieme i tre, prima ancora dell'arrivo dell'ambulanza nel frattempo allertata, sono passati all'azione. Notando la porta socchiusa della casetta di legno, l'hanno spalancata, trovando di fronte a sé il giovane con i piedi sospesi nel vuoto, cianotico e in stato di incoscienza. Hanno tagliato la fune e, seguendo le istruzioni via telefono del 118, dopo averlo preso di peso e adagiato a terra, hanno iniziato le operazioni di rianimazione. Interminabili minuti di massaggio cardiaco fino a quando non hanno sentito ricomparire il battito. Poco dopo è arrivata l'ambulanza, che ha provveduto al trasporto in ospedale, dove il giovane è stato ricoverato in gravi condizioni per il coma anossico. La prognosi resta riservata, ma il rischio di morte sembra essere stato scongiurato.

«La tempestività dell'intervento dei carabinieri sottolinea il comandante della Compagnia di Rovigo, il maggiore Salvatore Gibilisco è stata provvidenziale. E il tutto dimostra come il nostro ruolo sia percepito come di fondamentale supporto in ogni frangente dai cittadini».
© riproduzione riservata
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino