Rubinato-Manildo il Pd si è già spaccato

Rubinato-Manildo il Pd si è già spaccato
TREVISO - «Il referendum? Sento la sigletta sotto di ti piace vincere facile. Se uno ti chiede: vuoi maggiore autonomia per il tuo Veneto, come fai a dire di no?» È sarcastico...

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TREVISO - «Il referendum? Sento la sigletta sotto di ti piace vincere facile. Se uno ti chiede: vuoi maggiore autonomia per il tuo Veneto, come fai a dire di no?» È sarcastico Giovanni Manildo sul referendum che il 22 ottobre chiamerà i veneti a rispondere sul tema dell'autonomia. «La risposta è scontata. Perché siamo tutti per il sì. Ma non sono convinto che il referendum fosse lo strumento giusto». L'altra questione riguarda i temi nel concreto: «Sono a fianco del governatore come lo sarei di chiunque chiedesse autonomia del Veneto, mi piacerebbe si entrasse più nel merito e si facesse minor propaganda politica». E cosa risponde ai comitati del sì che stanno nascendo anche in casa Pd, come quello che vedrà capofila Simonetta Ruubinato? «Anche i comitati per il sì dovrebbero iniziare a lavorare sui temi, su cosa far cambiare nel concreto».

La stoccata del sindaco, non è una novità, colpisce anche tra le pareti di casa. Ma Rubinato è decisa: bisogna lavorare per il referendum «perché un'altra occasione così per cambiare il Veneto e l'Italia non torna più». Per Simonetta Rubinato il prossimo referendum sull'autonomia «non è solo un'opportunità storica di democrazia diretta, ma è anche l'occasione per il Partito democratico di mettersi in sintonia con le aspirazioni di questo territorio dopo la sconfitta delle regionali». E rispondendo a quanti, anche all'interno del suo partito, sono pronti ad opporsi alla consultazione, dando vita ai comitati per il No, ha ricordato che «nessuno può volere il federalismo, come scriveva bene nel 1996 Giorgio Lago, come strumento politico per smembrare il Paese, perché il federalismo serve anzi per unire o tenere unito». Aggiungendo poi che «è proprio su questo che dobbiamo correggere Zaia che ancor ieri, all'atto di firmare il decreto di convocazione del referendum, teneva in vita la prospettiva dell'indipendenza che è l'opposto rispetto all'autonomia e al federalismo».
Elena Filini
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Il Gazzettino