NAPOLI - Sono entrati dalla finestra, di notte, in testa caschi anti-infortuni, e hanno agito indisturbati portando via un bottino di circa 10mila euro: le offerte dei fedeli nel...
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Quella stessa cassaforte che conteneva le offerte dei fedeli, comprese, come detto, quelle per San Gennaro. Al mattino, il custode ha trovato la cassaforte aperta, non scassinata. «Come sia stato possibile? Bisognerebbe chiedere a loro, ai ladri - dice don Enzo - Quei soldi sarebbero serviti per la pagare i dipendenti, la ditta di pulizie. Sono i soldi dei fedeli per rendere bella la cattedrale». «Chi ha rubato non ha nulla a che vedere con la fede - sottolinea - È stato violato uno dei comandamenti, il settimo. Sono il primo a riconoscere che è stato fatto del male ai fedeli, rubare è ingiusto a prescindere». Così come, tiene a precisare don Enzo, il furto «non ha a che vedere solo con San Gennaro: quelle erano le offerte delle messe». Resta l'amarezza di un furto subito, «ma nessun desiderio di vendetta. La speranza è che si ravvedano, che trovino la serenità per poter guardare un'altra persona negli occhi».
I ladri sono usciti da un altro ingresso, sbucando nel cortile tra la Curia e la cattedrale, scavalcando due cancelli e forzando un portone. Prima però, hanno 'racimolato' altri 500 euro dal locale utilizzato dal custode e l'apparecchio di uno dei circuiti di sorveglianza.
«Restituite subito i soldi - è l'invito del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris - perché porta molto male ai ladri rubare i soldi a San Gennaro». C'è incredulità tra i fedeli, i turisti che normalmente visitano il Duomo e i cittadini del quartiere. Sono soprattutto loro, i napoletani, ad essere senza parole. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino