Rubano tutto al senzatetto che non vuole lasciare Venezia

Rubano tutto al senzatetto che non vuole lasciare Venezia
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IL CASO
VENEZIA «Avevo un bel paio di scarpe quasi nuove, un regalo; ci tenevo moltissimo perché non facevano passare l'acqua e l'umido: delle Nike ultimo modello». Qualcuno ha rubato a Pasquale Aita, il clochard di 44 anni che gravita a piazzale Roma, due borse contenenti gli indumenti a lui particolarmente cari ed utili, tutto ciò che ha, dice. «Per questo metto le borse di notte accanto alla guardiola dell'entrata al garage centrale - spiega Aita - così spero che non mi portino via nulla perché i guardiani controllano. Purtroppo hanno rubato le borse, mentre l'anno scorso si sono portati via una mia valigia».

IL FURTO
Il furto è avvenuto di notte, mentre Pasquale dormiva poco più in là, tra l'entrata all'autorimessa ed il deposito coperto per le biciclette. Là c'è il suo materasso, il sacco a pelo, cartoni, altre borse e quanto ad un senzatetto necessita. Figlio di napoletani immigrati, Pasquale è nato ed è vissuto in Germania, dove ha ancora la residenza e dove lavorava come infermiere. Dopo una permanenza in Grecia di cinque anni, è venuto a Venezia e vi è rimasto, sempre frequentando il piazzale, cantando, urlando, tenendo il tempo battendo ripetutamente due bottiglie di plastica ed arrivando persino ad usare un megafono.
IL FOGLIO DI VIA
Un personaggio che divide, emblema a modo suo di un paradosso. Il 28 gennaio 2017 aveva ricevuto il foglio di via firmato dal questore, per i suoi supposti atteggiamenti minacciosi nel chiedere la carità. In favore di Pasquale si erano mobilitate molte persone, tanto da coniare lo slogan Nessuno tocchi Aita. Si era arrivati persino alla colletta per permettere a Pasquale di ricorrere al Tar, assistito dall'avvocato Eloisa Galluppi. Ricorso che però non è mai stato possibile presentare. Quindi il provvedimento di allontanamento è ancora valido e qualcuno dovrebbe farlo rispettare. Altrimenti tanto valeva emetterlo. Perché Aita è ancora al suo posto, protagonista di vari episodi: il suo litigio con i portabagagli ai giardini Papadopoli, l'ambulanza per portarlo in osservazione all'Angelo con un trattamento sanitario obbligatorio, la rissa con un turista che gli ha sferrato un bel pugno, un'altra zuffa con due ungheresi ubriachi.
PARERI OPPOSTI
Ora è un pezzo che Pasquale ha smesso con le offese. Molti gli vogliono bene perché «Pasqualone non fa male a nessuno e mette allegria», altri, soprattutto i commercianti del piazzale, si lamentano.

Tullio Cardona
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino