Rosy e Debora: scontro tra due generazioni

Rosy e Debora: scontro tra due generazioni
FIRENZE - Scintille in diretta tv, su Sky Tg24, tra Rosy Bindi, che ieri mattina, disertando la Leopolda di Renzi, ha invece partecipato alla manifestazione della Cgil a Roma, e...

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FIRENZE - Scintille in diretta tv, su Sky Tg24, tra Rosy Bindi, che ieri mattina, disertando la Leopolda di Renzi, ha invece partecipato alla manifestazione della Cgil a Roma, e il vice segretario del Pd Debora Serracchiani, in collegamento dalla Leopolda.

«Non ho visto nessuna manifestazione organizzata dal Pd, eccezion fatta per le feste dell'Unità», attacca l'ex presidente dei democrat, che tutte le intenzioni di togliersi più di qualche sassolino dalla scarpa. « Improvvisamente - incalza - in un luogo artificiale, la dirigenza del partito allestisce una tre giorni di discussione del Pd che va oltre sè stesso. Quindi, questa è la prima manifestazione del post Pd».
In diretta dalla Leopolda, arriva la replica, piccata, della governatrice friulo-giuliana. «Non dire che non abbiamo fatto manifestazioni del Pd in questi mesi - incalza la Serracchiani - abbiamo fatto una quantità immensa di Feste dell'Unità. Se tu non hai preso parte mi dispiace». Da Roma la Bindi interrompe, parlando con tono più alto: «Ma se n'è accorto qualcuno?» riferendosi alle manifestazioni ricordate dalla vice segretaria dei dm.
La Bindi insiste: «Il giorno in cui il segretario del mio partito organizzerà una tre giorni del Pd per discutere dei problemi che attanagliano l'Italia ci sarà la possibilità di confrontarci». La Serracchiani non cede e ripete l'invito a prendere atto di come il Pd sia «diventato qualcosa di diverso da quello a cui tu sei abituata». La deputata toscana cerca di chiudere con un seccato «va bene, vai, sono d'accordo». Stesso obiettivo della Serracchiani: «Scusatemi, ma devo tornare a lavorare» e lascia lo studio volande attrezzato dalla alla Leopolda.

Gelo anche per un altro caso. Nel giorno del grande gelo tra governo e Cgil e di spaccatura, arriva la «provocazione» del finanziere, amico del premier, Davide Serra, proprietario del Fondo Algebris, che dalla Leopolda chiede di limitare il diritto di sciopero nella pubblica amministrazione. Una autentica bestemmia per il sindacato che insorge e un motivo in più per gli oppositori interni a Renzi per affilare le armi. Il finanziere premette che scioperare è «un diritto» ma invita a «capire che è un costo» e fa l'esempio di due potenziali investitori inglesi in Italia scoraggiati da uno sciopero del personale di volo, che aveva impedito loro di atterrare sul suolo italiano. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino