Romano Prodi L'allarme per lo scoppio del metanodotto che dall'hub di Baumgarten

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Romano ProdiL'allarme per lo scoppio del metanodotto che dall'hub di Baumgarten in Austria porta il gas dalla Russia all'Italia è durato fortunatamente le poche ore che sono...

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Romano Prodi
L'allarme per lo scoppio del metanodotto che dall'hub di Baumgarten in Austria porta il gas dalla Russia all'Italia è durato fortunatamente le poche ore che sono state necessarie per ripristinare l'impianto. Un incidente tutto sommato modesto che ha suscitato tuttavia polemiche feroci di carattere per lo più strumentali ma che, in ogni caso, ci obbliga a riflettere sulla vulnerabilità del nostro sistema energetico dipendente per l'insieme delle fonti per oltre il 75% dalle importazioni ma nel caso del metano per oltre il 90%, contro una media europea del 70%. A sua volta il gas naturale copre intorno al 35% del nostro fabbisogno energetico. Una quota che si colloca al di sopra della media degli altri paesi sia per l'assenza di centrali nucleari che per la capillare rete di metanodotti che, a partire dell'immediato dopoguerra, si è progressivamente estesa alla quasi totalità del paese. Nonostante gli enormi incentivi ricevuti il contributo delle nuove rinnovabili (pur collocandoci tra i paesi più virtuosi in questo campo) resta infatti marginale e resterà minoritario per ancora molti anni. Andremo quindi ancora a gas per un lungo periodo di tempo. Questa risorsa fondamentale ci arriva per oltre il 40% dalla Russia e per il 27% dall'Algeria, mentre la quota fornita dalla Norvegia, attraverso l'Olanda, è già al di sotto del 10% ed è in continua diminuzione.

Segue a pagina 23
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Il Gazzettino