Romano Prodi Fra due giorni, di fronte al Parlamento Europeo, si terrà il breve ma intenso e forse drammatico dibattito sulla...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Fra due giorni, di fronte al Parlamento Europeo, si terrà il breve ma intenso e forse drammatico dibattito sulla fiducia nei confronti della signora Ursula von der Leyen, candidata alla Presidenza della Commissione Europea da un inatteso ma ferreo accordo fra il presidente francese Macron e la cancelliera tedesca Merkel. Un accordo che ha riguardato tutti i più alti vertici del potere europeo ma che, nei confronti della Presidenza della Commissione, ha bisogno dell'approvazione della maggioranza assoluta del parlamento.
Il che non è scontato perché il colpo di mano franco-tedesco ha prodotto scontenti e tensioni fra i parlamentari che hanno visto eliminare le candidature dei così detti Spitzencandidaten cioè dei candidati proposti dai partiti più rappresentati nel Parlamento stesso. Una procedura certamente rispettosa della democrazia ma destinata al sicuro insuccesso dato che, per ottenere la maggioranza del Parlamento, non sono sufficienti i voti di un singolo partito ma è necessaria una larga coalizione.
Come era quindi facile prevedere, sia il primitivo candidato del Partito Popolare, sia quello del Partito Socialista sono stati bruciati dai dissidi fra i partiti. Con straordinaria tempestività la cancelliera Merkel e il presidente Macron si sono quindi affrettati a intervenire. (...)
Continua a pagina 27
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino