ROMA - Unicredit volta pagina e prepara una nuova fase di rilancio da affidare a

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ROMA - Unicredit volta pagina e prepara una nuova fase di rilancio da affidare a un nuovo top manager. Ieri pomeriggio, al termine di un consiglio straordinario presieduto da Giuseppe Vita durato circa due ore e mezzo, la banca di piazza Gae Aulenti e Federico Ghizzoni hanno condiviso che «sono maturate le condizioni per un avvicendamento al vertice del gruppo», si legge in una nota diffusa al termine che rivela la natura consensuale della decisione. Ghizzoni ha quindi dato «la propria disponibilità a definire, insieme al Presidente, una ipotesi di accordo per la risoluzione del rapporto, da sottoporre poi agli organi competenti, nel pieno rispetto della normativa vigente, impegnandosi comunque a mantenere le proprie funzioni sino alla nomina del successore, supportandolo poi, adeguatamente, nella fase di transizione». Questa formula di separazione soft, pare sia suggerita dalla Bce per non lasciare senza guida formale una delle più grandi banche italiane, l'unica a far parte delle 30 di rilevanza sistemica. Ora il pallino passa a Vita cui il cda «ha incaricato di avviare il processo di successione dell'ad». Il presidente investirà il comitato governance e nomine che dovrà realizzare il processo di selezione del nuovo numero uno operativo. Ed è probabile che l'organo presieduto da Luca Cordero di Montezemolo, di cui fanno parte anche il presidente Vita e gli altri due vicepresidenti Vincenzo Calandra Buonaura e Fabrizio Palenzona possa riunirsi nella data già programmata (mercoledì 1° giugno). Il primo atto del comitato dovrebbe essere la scelta di un head hunter: in lizza Korn Ferry e Egon Zehnder Italia. La riunione del board sarebbe stata aperta dal presidente che ha inquadrato la situazione creatasi riconoscendo comunque quanto di buono fatto da Ghizzoni che ha subito dopo preso la parola. Un discorso, quello del banchiere piacentino che ha percorso tutta la carriera all'interno del gruppo, partendo dalla filiale della città di nascita, nel quale tradito qualche volta dall'emozione, ha tenuto a sottolineare l'impegno e la determinazione profuso nel suo incarico alla guida di Unicredit, iniziato nel 2010. Quindi Ghizzoni è uscito dalla sala al 29° della torre, lasciando gli altri consiglieri soli a decidere, dopo aver riconosciuto al banchiere «l'alta qualità del lavoro svolto nell'interesse del Gruppo, degli azionisti e dei dipendenti».

r. dim.

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Il Gazzettino