Roma all'Europa: investiremo 87 milioni in tre anni

Roma all'Europa: investiremo 87 milioni in tre anni
ROMA - Ben 87,1 miliardi da investire nei prossimi tre anni attraverso decine, centinaia di progetti grandi e piccoli nei settori dei trasporti, dell'energia, delle...

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ROMA - Ben 87,1 miliardi da investire nei prossimi tre anni attraverso decine, centinaia di progetti grandi e piccoli nei settori dei trasporti, dell'energia, delle telecomunicazioni e dell'istruzione. Questa, in estrema sintesi, la «lista della spesa» presentata da Roma a Bruxelles in vista della messa a punto del piano Juncker per sostenere il rilancio della crescita e dell'occupazione in Europa. E che fa dell'Italia il maggiore richiedente davanti Gran Bretagna (62,7 miliardi), Spagna (51) e Francia (48,4). I dati sono stati messi nero su bianco in una bozza del rapporto della Task Force Commissione Ue-Bei voluta dall'Ecofin proprio per contribuire al lavoro in corso a Bruxelles per mettere a punto il piano da 300 miliardi annunciato da Jean Claude Juncker davanti al Parlamento europeo nei mesi scorsi. E di cui dovrebbe tornare a parlare, sempre a Strasburgo, mercoledì prossimo. Complessivamente i progetti approdati a Bruxelles sono stati 1800 per un valore complessivo di 1100 miliardi, di cui 396 da spendere entro il prossimo triennio. Prima di diventare definitiva, la lista - che dovrebbe essere sul tavolo dell'Ecofin del 9 dicembre e poi su quello del vertice europeo di fine anno - subirà inevitabilmente sforbiciate e razionalizzazioni.

Intanto però l'Italia, in questa corsa al sostegno Ue, parte in pole position. Nella lista allegata al rapporto, i progetti italiani elencati interessano praticamente tutto il Paese e hanno un costo totale (cioè al di là delle spese previste per il triennio 2015-2017) stimato in 217 miliardi, pari al 14% del Pil. E vanno dallo sviluppo di elettrodotti, alla realizzazione di gasdotti, di smart grid e iniziative per l'efficienza energetica. A cui si aggiungono quelli regionali per lo sviluppo delle reti a banda larga e quelli che riguardano collegamenti autostradali, ferroviari, scali portuali e aeroportuali. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino