L'Iran ha scelto di riaffidarsi ad Hassan Rohani. I risultati definitivi delle elezioni presidenziali di venerdì hanno confermato le previsioni della vigilia, che vedevano il...
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Nella sua prima reazione al voto, Rohani ha ricordato, in un intervento televisivo, il suo mentore Hashemi Rafsanjani, scomparso improvvisamente a gennaio, prima di ricordare l'apporto decisivo datogli da Khatami. Alle prese con il divieto di qualsiasi copertura mediatica, l'ex presidente aveva immesso nei giorni scorsi un breve filmato di sostegno su Telegram, dove è stato visionato almeno due milioni di volte. Rohani ha quindi espresso la propria gratitudine nei confronti degli attivisti degli ambienti online, quella miriade di semplici cittadini, esponenti politici, artisti e membri della società civile che si sono adoperati tramite i social network per convincere gli indecisi e gli astensionisti a votare per il proseguimento dell'etedal, o moderazione. Rohani ha pure dichiarato che l'Iran intende ora proseguire il tragitto distensivo nei confronti della comunità internazionale che ha già maturato, due anni fa, il raggiungimento dell'accordo nucleare. Durante la breve ma vivace ed acerba campagna elettorale, Rohani aveva accusato i suoi avversari conservatori di mantenere rapporti con i responsabili dell'assalto all'ambasciata saudita a Teheran del gennaio 2016, bollato recentemente dal ministro degli esteri Javad Zarif come un atto di tradimento che ha causato l'attuale profonda crisi tra le due grandi potenze del Medio Oriente.
Nel suo primo comunicato post-elettorale, la Guida Suprema Ali Khamenei ha esortato il presidente moderato ad adoperarsi per migliorare le condizioni economiche delle classi meno abbienti.
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Il Gazzettino