Rocca Pendice, danni e costi pesanti

Rocca Pendice, danni e costi pesanti
TEOLOUna nicchia profonda all'interno della quale continuano a bruciare quantità di residui vegetali. Questa la situazione con la quale si confrontano da giorni gli uomini del...

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TEOLO
Una nicchia profonda all'interno della quale continuano a bruciare quantità di residui vegetali. Questa la situazione con la quale si confrontano da giorni gli uomini del Nucleo Forestale e gli specialisti della Protezione Civile impegnati da oltre un mese a spegnere i focolai che continuano a sprigionarsi da Rocca Pendice. Anche ieri, dai crepacci della palestra di roccia nel cuore dei Colli, hanno continuato a levarsi pennacchi di fumo. Ma le squadre sono rimaste in attesa, monitorando la situazione. Fermo sulla piattaforma di atterraggio di Valzanzibio è rimasto anche l'elicottero della Protezione civile, che, a differenza dei giorni scorsi, non si è alzato in cielo. «Sarebbe stato inutile ha detto il direttore delle operazioni di spegnimento (Dos), Giovanbattista Masiero compiere delle azioni di controllo e di intervento dall'alto. Fintanto che l'azione del fuoco si manifesta in una zona circoscritta dentro ai crepacci, la possiamo controllare. Interverremo subito invece se i focolai dovessero fuori uscire e conquistare nuovo terreno». Nel frattempo tuttavia l'elicottero è stato avvicinato dalla base di Sospirolo a Montagnana per ridurre i tempi di intervento nel caso in cui le fiamme dovessero uscire dalla nicchia. Al cinquantesimo giorno di emergenza creato dal fuoco sempre in agguato sulle pendici dei colli, comincia a farsi pesante anche il costo economico delle operazioni. La prima voce è quella legata all'attività dell'elicottero, che la Regione non possiede, ma provvede a noleggiare presso un'agenzia specializzata. Ogni volo del mezzo aereo ha un costo che si aggira su circa 2 mila euro l'ora.

IL SALASSO

Un vero e proprio salasso, se si pensa che sono state parecchie decine le ore impiegate dal mezzo per scatenare una vera e propria tempesta d'acqua sulla sommità di Rocca Pendice. Ma senza risultati di rilievo. «Queste operazioni rivela Riccardo Masin, sindaco di Galzignano, dove segue da vicino l'attività del nucleo antincendio vengono dettagliatamente conteggiate. I costi sono riassunti a piè di lista ed inviati alla Regione. Dovessimo ragionare anche in termini di disponibilità di strutture, l'incendio di Rocca Pendice ha richiesto l'attivazione di mezzi custoditi nei magazzini della Protezione civile dal costo complessivo di circa un milione di euro». Se il conto, pure pesante, non è ulteriormente pesante, lo si deve al fatto che gli operatori impiegati da oltre un mese sulle pendici del colle in fiamme sono tutti volontari. «Ma sono stanchissimi avverte ancora Masin perché in pochissimo tempo hanno fronteggiato situazioni davvero difficili sui colli. Quella di Rocca Pendice in verità sembra una storia infinita, destinata a risolversi solo ad autunno inoltrato». Un'operazione del genere, tuttavia, contribuirà ad innalzare il già elevato grado di specializzazione degli uomini della Protezione civile di Galzignano, Albignasego e Teolo. «Pensavamo- ha concluso Riccardo Masin di aver visto situazioni al limite dopo gli incendi dolosi che 10 anni fa devastarono i colli. Ci vollero giorni interi prima di sopire i focolai. Ma questo campo di prova è il più arduo di tutti». L'allerta continua. L'elicottero, anche se carissimo è in attesa di riprendere il volo. E le squadre pronte ad intervenire con schiumogeni e ritardanti che vincere il fuoco.
Lucio Piva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino