Roberto Luise lascia il Petrarca. Se ne va quasi sbattendo la porta. «Non mi

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Roberto Luise lascia il Petrarca. Se ne va quasi sbattendo la porta. «Non mi riconosco più in questa società - spiega - Non c'è dialogo, ognuno pensa ai fatti suoi. Così ho dato le dimissioni».

Il malessere parte da lontano. «So che i tempi sono cambiati - dice - ma c'è un limite ed è stato superato. Un esempio. Facevo avere al Petrarca, gratuitamente, una fornitura di quasi seimila bottigliette d'acqua. Anche chi le trasportava da Scorzè a Padova non voleva un soldo. Allora ho chiesto che gli venissero almeno regalate due magliette del Petrarca: mi è stato risposto in malo modo. A quel punto ho deciso di andarmene. Ho chiesto e ottenuto un appuntamento con il presidente Enrico Toffano per spiegargli le mie ragioni. Non ha detto neppure una parola: se mi fossi rivolto ad un muro sarebbe stato più gratificante. No, questo non è più il mio Petrarca. Sono molto deluso, perché per questo club credo di aver fatto qualcosa. Non solo come giocatore».
«Negli ultimi anni - racconta - ho seguito un corso dai vigili del fuoco per diventare un esperto di sicurezza negli impianti, ed in tale veste ero presente a tutte le partite. Poi ero responsabile per il Plebiscito. Ho ancora le chiavi. Quando le vorranno, che mi cerchino e gliele consegnerò».
«Quando ho smesso di giocare, dopo aver vinto cinque scudetti - conclude - ho avuto numerose offerte da altre società per allenare. Ma ho sempre rifiutato, perché il Petrarca è - anzi era - casa mia. Ho firmato il mio primo cartellino nel 1950. Sono veramente amareggiato».
Per una bandiera che si ammaina, un'altra che non si capisce bene se ha ancora una funzione. Ci riferiamo a Vittorio Munari. Tornato al Petrarca la scorsa estate con il ruolo di direttore generale, dopo poche apparizioni in posizione defilata Munari è scomparso dai radar. Rintracciato telefonicamente, ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione. Il che, conoscendone la nota esuberanza, è assai strano. Per non dire di Zane Ansell, la cui improvvisa uscita di scena dopo essere stato di fresco nominato vice del nuovo allenatore, Andrea Cavinato, ha destato qualche perplessità, anche perché il Petrarca grazie ai recenti acquisti, sta allestendo una formazione che sulla carta è in grado di competere con le migliori.

La sola persona in grado di dare spiegazioni esaustive è il presidente Enrico Toffano. Se avrà tempo e voglio per farlo, naturalmente. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino