«Ritardi, si rischia l'effetto domino anche sui convogli dei pendolari»

«Ritardi, si rischia l'effetto domino anche sui convogli dei pendolari»
I PROBLEMIUDINE Le novità che sembrano prefigurarsi per i treni ad alta velocità in Friuli potrebbero avere un effetto anche per chi, di quei convogli, si serve pochissimo, ma,...

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I PROBLEMI
UDINE Le novità che sembrano prefigurarsi per i treni ad alta velocità in Friuli potrebbero avere un effetto anche per chi, di quei convogli, si serve pochissimo, ma, magari, usa i binari ogni giorno per andare al lavoro, a scuola o all'università.

Secondo il comitato viaggiatori, infatti, con lo slittamento in avanti delle partenze per Roma (alle 7.27 per Italo e alle 7.48 per il Frecciarossa) che dovrebbe scattare con il nuovo orario in vigore da dicembre - almeno a giudicare da quanto compare sui siti di prenotazione on line delle due società - i due convogli diretti per la capitale (che oggi invece partono ad un'ora di distanza circa, in due fasce orarie ben distinte), rischierebbero di scatenare un pericoloso «effetto domino in caso di guasti e ritardi», che, a catena, potrebbero riverberarsi anche sul traffico dei convogli pendolari. Basterebbe uno sforamento, anche minimo, di un regionale, per causare un «filotto di slittamenti».
Gli esempi fatti dai viaggiatori nostrani rendono bene l'idea: «Con il nuovo orario questi treni insisterebbero in una fascia oraria congestionatissima: da Udine avremmo Italo alle 7.27, alle 7.31 il regionale lento per Venezia, alle 7.48 la Freccia (che si accoda al regionale lento), alle 7.53 il regionale lento per Sacile, alle 8.07 il regionale veloce per Venezia. L'effetto domino in caso di ritardo anche lievissimo di uno di quei convogli sarebbe facilmente intuibile. Quindi si tratta di un orario insensato sotto tutti i punti di vista», ragiona il comitato viaggiatori. Non bastasse, ai pendolari nostrani non è sfuggito «l'ulteriore aumento dei tempi di percorrenza» della Freccia, ritenuti «francamente eccessivi»: con dicembre, infatti, con l'entrata in vigore del nuovo orario, infatti, secondo loro si tornerebbe «alla situazione esistente prima che venisse realizzata la tratta di alta velocità Bologna-Firenze».

E poi c'è il capitolo Napoli, che interessa non solo schiere di villeggianti e vacanzieri attratti dal sole e dalle spiagge campane, ma anche i non pochi napoletani approdati in Friuli per i più vari motivi. Con il nuovo orario, infatti, da Roma «la Freccia partirà alle 15.35 (invece che alle 16.50, per arrivare alle 20.57 a Udine invece che alle 22.05 ndr) e Italo alle 16.55 (invece che alle 15.15 come oggi ndr)». Ma questa scansione, di fatto, dovrebbe eliminare il diretto Napoli-Udine di Italo: cliccando sul sito, infatti, si vede come fino al 14 dicembre dalla città campana a quella friulana ci sia il collegamento diretto (senza alcun cambio di treno) delle 13.55, in arrivo a Udine alle 20.37, mentre dal 15 dicembre in poi si dovrà per forza cambiare convoglio a Roma Termini, partendo da Napoli o alle 14.20 o alle 14.35 per arrivare a Udine alle 22.17.
Cdm
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Il Gazzettino