Risolto il giallo delle telecamere

Risolto il giallo delle telecamere
Almeno un giallo a Pordenone è stato risolto. Non è quello del...

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Almeno un giallo a Pordenone è stato risolto. Non è quello del delitto di Teresa e Trifone, l'assassino è ancora libero, ma quello delle telecamere giocattolo installate al Forum. Già, perchè ieri, dopo una indagine veloce, in Municipio sono venute a galle le vecchie carte che riguardano la videosorveglianza al Palazzetto dello Sport. Ebbene, è stato il Comune nel giugno del 2010 a dare il via libera all'installazione di 5 telecamere fasulle (ne sono rimaste quattro) come deterrente. Di più. La determina del dirigente, oramai dimenticata da tutti, era finita in un polveroso archivio. Del resto non era neppure relativa al montaggio della videosorveglianza, ma riguardava lo spostamento - ordinato dai vigili del fuoco - di un gruppo elettrogeno che era collocato a fianco del palazzetto, in una zona considerata "non idonea". La determina, firmata da un dirigente dell'Unità operativa "Manutenzione e Patrimonio" che all'epoca faceva parte dell'assessorato ai Lavori Pubblici, oltre a indicare tutti i passaggi (con relative cifre) per lo spostamento del generatore, all'ultimo paragrafo indicava anche l'installazione, a scopo di deterrente di "corpi di telecamere vuoti, complete di staffatura a parete". Le telecamere, per sembrare reali, avevano all'interno una pila e un led di colore rosso. Quando la pila si è scaricata (si suppone dopo cinque, sei mesi) non è mai stata sostituita. Le telecamere erano state installate dalla stessa ditta che ha effettuato i lavori si spostamento del generatore, la Tiem di Porcia che ha eseguito alla lettera quello che le era stato ordinato. Costo di telecamere e montaggio 332 euro e 19 centesimi. L'impresa, dunque, ha installato quello che il Comune aveva ordinato: telecamere giocattolo a scopo deterrente. A chiedere più sicurezza erano stati i rappresentanti delle società sportive che avevano le palestre al Palazzetto. Solo tre persone in Comune sapevano che le telecamere erano farlocche perchè la cosa doveva resta riservata. Per questo nessuno a distanza di 5 anni si era ricordato di quell'impianto giocattolo al punto che in un primo momento la presenza di una telecamera piazzata proprio sopra l'auto in cui sono stati assassinati Teresa Costanza e Trifone Ragone, aveva fatto sperare che nei filmati fosse stato ripreso il killer. In realtà le telecamere non avrebbero potuto riprendere proprio nulla. Resta la brutta figura del Comune, anche perchè è stato necessario aprire una indagine interna per venire a capo della verità e si è già scatenata la polemica politica. La capogruppo in consiglio della Lega, Mara Piccin, ha presentato una interrogazione e ha puntato il dito sulla sicurezza. «Quelli che dovevano essere preziosi strumenti per prevenire reati e risalire ai colpevoli si sono rivelati, invece, semplici giocattoli, involucri vuoti, pagati con soldi pubblici. Era solo fumo negli occhi per confondere e illudere un'opinione pubblica allarmata dall'aumento di furti e atti vandalici».

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Il Gazzettino