La quarta udienza del processo per il delitto di Isabella Noventa, la segretaria di Albignasego assassinata la sera del 15 gennaio del 2016, è stata interamente dedicata alle...
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E poi gli avvocati hanno ricordato per i tre imputati l'accusa di soppressione di cadavere. Il legale De Toni ha sottolineato il concetto del «corpo che parla», perchè se venisse trovato ci sarebbero i segni delle martellate inflitte da Debora sulla testa di Isabella. Ed è per questo motivo, secondo gli avvocati delle parti civili e anche secondo la pubblica accusa, che i fratelli Sorgato non vogliono fare ritrovare il cadavere. Paolo Noventa, il fratello di Isabella: «Da tempo avevo dichiarato che avrei rinunciato ai risarcimenti, se solo i tre imputati mi avessero detto dove si trova il corpo di mia sorella. Ma non hanno dimostrato alcuna pietà e mia madre, anziana e malata, non ha una tomba dove piangere sua figlia». E sulla mancanza di pietà dimostrata dai tre ha parlato in aula l'avvocato De Toni, ricordando che nemmeno la pentita Cacco ha mai chiesto scusa alla famiglia Noventa. Per non parlare di Freddy e soprattutto di Debora, una donna definita dai due avvocati pericolosa. Capace di nascondere in casa due pistole e di girare con coltelli e spray urticante al peperoncino nella borsetta. Armi, queste ultime, che ha portato anche in Questura il giorno del suo fermo. Durante l'udienza è poi nuovamente emersa l'ossessione dei tre nei confronti di Isabella, in particolare di Manuela Cacco che voleva il suo amore Freddy tutto per lei. Ma forse la tabaccaia non sapeva che, in quello stesso periodo, il ballerino frequentava non solo la segretaria di Albignasego, ma altre due donne. Una di 61 anni e una di 37 anni, tutte e due sue amanti e una anche collega di lavoro.
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Il Gazzettino