«Riposo e cibi leggeri», poi l'infarto

«Riposo e cibi leggeri», poi l'infarto
Dimesso giovedì dal pronto soccorso con un codice verde, oggi pomeriggio gli fanno il funerale. È fissato per le 16 nella chiesa di Bolzano Bellunese l'addio a Paolo Da Rold, 44...

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Dimesso giovedì dal pronto soccorso con un codice verde, oggi pomeriggio gli fanno il funerale. È fissato per le 16 nella chiesa di Bolzano Bellunese l'addio a Paolo Da Rold, 44 anni, trovato senza vita venerdì mattina probabilmente per un infarto nella sua casa di via Bortot 45/C. L'uomo giovedì mattina era andato al pronto soccorso dell'ospedale San Martino, dove lavorava come tecnico manutentore. Avvertiva uno strano dolore alla bocca dello stomaco. Dopo l'accesso con un codice giallo il medico ha disposto un'ecografia addominale. Ma l'esame non ha riscontrato anomalie. È stato mandato a casa con codice verde: «Mangi in bianco, riposi e prenda la Tachipirina al bisogno», gli hanno detto. Giovedì sera intorno alle 10 (l'ora a cui è stata fatta risalire la morte dal medico che ne ha constato il decesso ndr) Paolo è stato stroncato da infarto mentre era a letto a riposarsi. La famiglia ipotizza che il grosso infarto che non gli ha lasciato scampo fosse già in atto quando Paolo è andato a farsi vedere al pronto soccorso e hanno presentato un esposto in Procura sapere la verità. Ma nonostante i valori della pressione alti e i sintomi comunicati non è stato fatto un elettrocardiogramma. Ora il referto del pronto soccorso è a disposizione della Procura che indaga sulla morte sospetta. Sarà l'autopsia che è stata effettuata lunedì in tarda mattinata all'ospedale di Belluno a chiarire le cause e eventuali responsabilità dei medici nella morte di Paolo. All'esame autoptico era presente anche il consulente di parte per la famiglia, il dottor Barbazza. Ora procederanno gli accertamenti sui prelievi effettuati anche per escludere eventuali patologie congenite cardiache, che potrebbero escludere responsabilità dei medici nella morte improvvisa. Due le dottoresse del pronto soccorso che lo hanno avuto in cura: il paziente è stato visto prima da un medico che smontava, che poi ha lasciato il passaggio di consegne alla collega. Potevano accorgersi dell'infarto giovedì mattina? Paolo poteva essere salvato?

La morte del 44enne di Bolzano Bellunese ha lasciato un vuoto incolmabile in tutti quelli che lo conoscevano. E gli amici erano tanti. Paolo si era diplomato all'istituto Brustolon di Belluno e era molto apprezzato nel mondo del lavoro. Le sue passioni, oltre al cagnolino Freccia che aveva in casa, erano le montagne e l'alpinismo. Lascia il papà Giuseppe, la mamma Bruna, la sorella Pierangela e il cognato Michele. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino