«Ripartiamo dalla sicurezza»

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CAMPOSAMPIERO «Per tornare a vincere le elezioni europee dobbiamo...

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CAMPOSAMPIERO

«Per tornare a vincere le elezioni europee dobbiamo mobilitarci e ricominciare a parlare di politica, senza vergogna, ai nostri amici. Invitiamo 10 persone a casa nostra e non dobbiamo discutere solo di economia: puntiamo sui temi della sicurezza, sui problemi della gente e costruiamo assieme un new deal, un nuovo corso dove i bisogni dell'uomo devono essere al centro dell'azione politica». L'ex ministro allo Sviluppo economico dei governi Renzi e Gentiloni, Carlo Calenda, ieri mattina a Camposampiero ha suscitato entusiasmi e speranze sopiti da tempo per i democratici del territorio schiacciati dall'inarrestabile egemonia leghista. Il dirigente d'azienda democratico, per molti tra i presenti unica stella del Pd nazionale, si è presentato in una stracolma sala Filarmonica (350 persone, molte le persone in piedi) indossando jeans, camicia slacciata e un maglioncino blu. Calenda è in tour al nord per promuovere il manifesto Siamo europei che ha già raccolto oltre 200 mila firme, comprese quelle dei tre candidati alla segreteria nazionale del partito (Martina, Zingaretti e Giacchetti). Due ore ininterrotte di domande e risposte da parte della base dem, stordita e confusa dopo la batosta delle ultime elezioni politiche. «Noi a marzo siamo stati sconfitti perchè siamo stati travolti da un'onda che ha sottomesso tutti i progressisti d'Europa, non perchè Renzi è antipatico e Gentiloni è moscio - sostiene Calenda -. Noi non torneremo più a vincere se non quando correremo uniti, con un'idea nuova di Europa e allorquando metteremo la persona al primo posto. Se non uniremo le forze con Europa più e il Pd a maggio rischiamo di prendere una scoppola che ci farà tanto male. Dobbiamo recuperare la rappresentanza dei nostri territori andando a parlare con la gente. Non pensiamo di rubarla ai 5 stelle, ma di ricreare a partire dai giovani un tessuto fatto di relazioni e scambio di idee. Con le politiche economiche non si vincono le elezioni: i valori sono più importanti delle finanze». L'ex ministro ritiene le prossime elezioni europee un crocevia della storia per non rischiare di uscire dall'unione. «Questo governo è incompatibile con l'unione- sbotta Calenda -Le due forze politiche che guidano il Paese sono antidemocratiche. Con alcuni provvedimenti come il reddito di cittadinanza hanno creato un rapporto di dipendenza tra lo Stato e i cittadini fondato non sul lavoro ma sull'assistenzialismo. Il problema dell'Italia non è Salvini che è un grande opportunista politico: se gli immigrati diventassero di moda lui si tingerebbe la faccia e salirebbe su un gommone pur di avere consensi. Noi quest'anno chiuderemo in una recessione economica durissima e con questo governo, senza Europa, rischiamo di affondare. O noi democratici, uniti, riusciamo a fermare queste due forze sovraniste oppure si arriverà inevitabilmente ad uno scontro con l'Europa, l'unica cosa che dobbiamo evitare di fare».

Luca Marin
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Il Gazzettino