Rifugi alpini, riapertura tra prenotazioni e posti limitati

Rifugi alpini, riapertura tra prenotazioni e posti limitati
IN MONTAGNAPORDENONE La stagione delle escursioni può decollare. Così come pure sono operative le strutture ricettive. In Valcellina, all'interno del Parco naturale delle...

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IN MONTAGNA
PORDENONE La stagione delle escursioni può decollare. Così come pure sono operative le strutture ricettive. In Valcellina, all'interno del Parco naturale delle Dolomiti friulane, la situazione è diversificata.

CASERA MELA
È l'iconico rifugio di Mauro Corona. Si tratta di Casera Mela, che lunedì ha riaperto i battenti. «Siamo pronti a ospitare l'affezionata clientela - garantisce il titolare Davide Corona -: siamo montanari e abituati a fronteggiare le difficoltà. C'era stata la tempesta Vaia, ora il Coronavirus. È inutile piangersi addosso, dobbiamo guardare avanti. Ci hanno imposto delle limitazioni e noi le abbiamo recepite». Per la parte relativa alla ristorazione il taglio dei posti è stato drastico: «Siamo passati da una quarantina a dodici e per questo non potremo più accettare prenotazioni. Chi prima arriva, meglio alloggia». Incognita sulle camerate: «Sono da dieci posti letto l'una e sinceramente non sappiamo se le metteremo a disposizione: possono essere assegnate soltanto a conviventi. Lunedì, appena riaperto, sono salite due coppie di amici: la prima l'abbiamo messa nella camerata, la seconda ha dovuto dormire in macchina. Il mattino dopo ho dovuto sanificare l'intero stanzone pur avendo ospitato solo due persone: a queste condizioni non c'è convenienza ad offrire questo servizio. Ci concentreremo in caso sulla ristorazione sfruttando al massimo gli spazi esterni. Siamo certi che l'estate conoscerà un boom di escursionisti».
RIFUGIO PORDENONE
Il rifugio Pordenone è ancora chiuso. Ha affidato l'aggiornamento della situazione al profilo Facebook. «Vi ricordiamo che la strada della Val Cimoliana è chiusa al traffico. Si può entrare solo a piedi e in bicicletta. In questi giorni cercheremo di terminare tutti i lavori necessari a rendere il rifugio pronto per i protocolli, per garantire a voi e a noi una salutare visita e per l'apertura ufficiale che avverrà domenica.Vorremmo evitare di postare le linee guida ed i protocolli operativi che tanto hanno girato in questi giorni - prosegue la comunicazione -. Vorremmo invece accogliervi come sempre in questi fantastici luoghi patrimonio dell'umanità consapevoli della vostra preparazione, pazienza e lungimiranza. Vi rammentiamo la prenotazione obbligatoria per dormire ma preferibilmente anche per mangiare, oltre alla mascherina personale. Il gel sanificante lo mettiamo noi in abbondanza». LA REGIONE E LA PUSSA

«L'unico rifugio alpino del Fvg con viabilità ancora compromessa risulta quello della Pussa di Claut. «Nel 2019 abbiamo attivato un ponte aereo per sopperire ai danni della tempesta Vaia: quest'anno non abbiamo ricevuto richieste particolari da parte del gestore della struttura, ma, se ciò avvenisse, siamo pronti a valutare nuovamente questa ipotesi». È quanto ha affermato l'assessore regionale, Stefano Zannier, ai quesiti posti in un'interrogazione dal consigliere Pd Nicola Conficoni. Quest'ultimo aveva domandato chiarimenti sul numero di alpeggi ancora privi di una strada di accesso. «La Protezione civile valuterà se ripetere quell'intervento straordinario legato all'emergenza Vaia, ma al momento nessuno l'ha sollecitato», ha ribadito Zannier, che ha anche annunciato la chiusura dei lavori stradali entro il 15 ottobre. In realtà, «già prima di agosto la carreggiata potrebbe essere percorribile grazie al coordinamento delle opere in corso e altri progetti che saranno eseguiti direttamente dai manutentori della Regione», ha detto.
Lorenzo Padovan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino