Alcune famiglie, sia italiane che straniere, rinunciano alla casa popolare assegnata loro a Fenil del Turco perché troppo distante dal centro del capoluogo. ...
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Il sindaco Massimo Bergamin, allora, lancia la sua violenta invettiva. «Per quanto mi riguarda, possono tranquillamente andare a vivere in tenda o prendere il primo barcone utile e tornare a vivere nelle capanne».
A dare notizia di quanto avvenuto è l'assessore ai Servizi sociali, Luigi Paulon, che si è detto sconcertato nell'apprendere che circa una ventina di persone in graduatoria hanno rifiutato di andare a vivere nella casa, adatta a una famiglia di cinque o sei persone, posta in un'area residenziale della frazione che dista circa 9 chilometri dal centro di Rovigo.
«Venti famiglie hanno detto no alla casa Ater a Fenil del Turco. Motivo? Troppo lontano - tuona il sindaco leghista - nonostante le necessità e le richieste sempre più pressanti ai nostri Servizi sociali, c'è anche chi rifiuta un tetto perché distante dal centro storico. Ritengo particolarmente offensivo tutto ciò nei confronti di chi veramente ha bisogno e di chi abita nelle frazioni della nostra città». Chi ha detto no, grazie all'Ater, ha lamentato la scomodità della posizione: a Fenil del Turco ci abitano circa trecento persone e pian piano stanno scomparendo i vari servizi, tra cui anche la scuola. Per raggiungere la farmacia bisogna andare a Sant'Apollinare e se non si ha un'auto, gli spostamenti risulterebbero difficili, nonostante la presenza di una linea di bus che porta in città.
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Il Gazzettino