Richiamo e paga decurtata, ma il dipendente si ribella

Richiamo e paga decurtata, ma il dipendente si ribella
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BELLUNO - (a.tr.) Sanzionato per non aver svolto correttamente il proprio lavoro. Dipendente comunale dice "no", e fa ricorso al giudice del lavoro. Nuovi grattacapi per l'amministrazione Massaro, costretta ancora una volta a ricorrere all'avvocatura civica rappresentata dall'avvocato Paolo Vignola per difendersi in tribunale da un proprio dipendente. Il caso risale al 3 dicembre dello scorso anno. Allora F.A., dipendente al quel tempo nel settore diretto da un ex dirigente di Palazzo, fu colpito da una sanzione disciplinare per non aver espletato il suo compito nel modo migliore. Gli sarebbero dovute essere detratte quattro ore di stipendio dalla busta paga, ma ancora prima che questo avvenisse, ritenendosi nel giusto e certo di aver fatto del suo meglio, egli si è rivolto al tribunale per cercare giustizia. «Dispiace sempre quando accadono queste cose - commenta l'assessore al personale Maurizio Busatta -, l'unica speranza arrivati a questo punto è quella di non trascinare la questione troppo avanti nel tempo. La sanzione, comunque, non era ancora stata applicata perché ancora prima che le comunicazione circolassero e fossimo messi a conoscenza dell'accaduto, è partita la causa». Non è la prima volta che un dipendente comunale ricorre al giudice del lavoro in seguito ad una sanzione disciplinare. Qualche anno fa, infatti, era accaduto ad un dipendente della biblioteca e, anche allora, il caso era arrivato sui banchi del tribunale. A causare la tirata d'orecchi nel 2014 era stata una frase di troppo, pronunciata dal lavoratore in merito alla riduzione degli orari della biblioteca.
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Il Gazzettino