Rialto, chiude la tavola calda

Rialto, chiude la tavola calda
Chiude a fine ottobre il self service di Rialto, a fianco di Ca' Farsetti, in riva del Carbon, da oltre vent'anni punto di riferimento per tanti lavoratori e turisti alla ricerca...

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Chiude a fine ottobre il self service di Rialto, a fianco di Ca' Farsetti, in riva del Carbon, da oltre vent'anni punto di riferimento per tanti lavoratori e turisti alla ricerca di un pranzo a buon mercato. E a casa resteranno una quindicina di dipendenti, oggi alle dipendenze della Ge.bar srl. La società era in affitto d'azienda con il proprietario dell'immobile, nonchè della licenza commerciale, che ha dato la disdetta del contratto per finita locazione.

«Non sappiamo che cosa voglia fare la proprietà di questi spazi - spiegano i dipendenti - girano le voci più strane per il futuro: dall'apertura di un supermercato a quella di un pizzeria. Di certo, noi ci ritroveremo senza un'occupazione. Abbiamo parlato con i sindacati, con il nostro contratto non abbiamo grandi tutele. Possiamo sperare solo se aprirà un'altra attività simile. Chissà...». É il destino incerto di quindici persone, ma fino a poco tempo fa erano diciassette, che assicuravano un servizio pressoché unico per il centro storico. Un self service a prezzi economici frequentato soprattutto da lavoratori - tanti dipendenti comunali, impiegati di banche e uffici vari del centro, ma anche operai impegnati in cantieri vicini - nonché da comitive di turisti.
Fino a qualche anno fa questa tavola calda arrivava a sfornare anche mille pasti al giorno. Poi è arrivata la crisi che si è fatta sentire pesantemente anche in questo settore. «Prima abbiamo perso i turisti spagnoli, con cui lavoravamo molto - spiegano i dipendenti - Poi la crisi ci ha tolto tanti operai, gli stessi comunali non hanno più i buoni pasto di una volta...». Nonostante tutto, il self service continuava a garantire 500-600 pasti al giorno. Ma di fronte alla notizia del mancato rinnovo di un contratto già oneroso, la scelta di chiudere per la Ge.bar è diventata inevitabile.
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Il Gazzettino