Rettilineo lungo, stretto e con poca luce Il sindaco: «Bisogna intervenire subito»

Rettilineo lungo, stretto e con poca luce Il sindaco: «Bisogna intervenire subito»
SANTA MARIA DI SALA Una strada che gronda sangue. Insieme alle polemiche, a salire ancor più ora è la rabbia dei residenti e non solo: sotto accusa un rettilineo...

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SANTA MARIA DI SALA
Una strada che gronda sangue. Insieme alle polemiche, a salire ancor più ora è la rabbia dei residenti e non solo: sotto accusa un rettilineo lungo e stretto, con illuminazione scarsa o assente, fossi e accessi privati su ambo i lati e dove, soprattutto, si corre troppo, molto più dei 50 o in alcuni tratti dei 70 chilometri orari consentiti dai limiti imposti.

Il sindaco di Santa Maria di Sala Nicola Fragomeni, accorso sul posto anche domenica sera, chiede di fare presto: «Ancora una volta - dice di fronte all'ennesima tragedia - questa strada si rivela in tutta la sua pericolosità. Non voglio più accusare nessuno: c'è un progetto di ciclabile, allargamento della carreggiata e messa in sicurezza della provinciale. A me, alla collega Pavanello di Mirano e alla Città Metropolitana dico: facciamolo subito, acceleriamo i tempi, perché non possiamo più andare avanti a piangere i nostri cari lungo una strada che fa vittime da 30 e più anni».
I PRECEDENTI
L'elenco dei precedenti tragici in via Caltana, tra Mirano e il Salese, è purtroppo lungo. Troppo. L'ultimo in ordine di tempo risale esattamente a tre mesi fa, il 12 ottobre, quando a perdere la vita fu, nel vicino incrocio con via Pianiga, Lucia Tornabruni, di 69 anni di Caltana. Stava andando in cimitero a portare i fiori al marito, morto da 4 anni e alla madre, mancata pochi mesi prima. È stata centrata da un'auto in transito su via Caltana mentre attraversava l'incrocio per svoltare a destra e sbalzata nel fosso. Il luogo dista solo 300 metri dalla tragedia costata la vita domenica sera a Sara Michieli, barista 25enne di Mestre. Sempre in quel tratto, nello stesso punto in cui perse la vita la 69enne, a morire fu tre anni e mezzo fa un motociclista, Lorenzo Zanoni, 50 anni, anche lui del posto. Stesso punto, stessa dinamica.
Tre tragedie in 300 metri e, soprattutto, in poco più di 3 anni. Purtroppo le croci in via Caltana sono state, nel corso degli anni, molte di più: anche dopo l'abitato di Caltana, verso la Madonna Mora, all'incrocio con via Rivale e anche in territorio miranese, tra Campocroce e Scaltenigo.
DISSUASORI

Residenti e comuni chiedono la messa in sicurezza della strada e un progetto effettivamente c'è, finanziato dalla Città Metropolitana e dalle Amministrazioni di Mirano e Santa Maria di Sala: prevede di mettere in sicurezza l'intero tratto tra il centro di Scaltenigo e la Madonna Mora, realizzando una pista ciclabile e migliorando la visuale negli incroci inserendo le misure necessarie a innalzare i livelli di tutela. Ma probabilmente non basterà a ridurre la velocità dei veicoli: qualcuno allora propone gli odiati autovelox. Nella vicina e parallela via Cavin di Sala lo spauracchio telecamera pare funzionare e pochi osano premere sull'acceleratore e azzardare sorpassi nel tratto sorvegliato.
(F.Deg) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino