Familiari dei pazienti ospiti dell'Iras sul piede di guerra contro l'aumento retroattivo delle rette che li obbliga a versare inaspettatamente molti soldi più del previsto. Come...
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La delibera che prevede l'aumento è stata votata del consiglio di amministrazione, all'epoca orfano dei dimissionari Fabiano Rizzo presidente e Andrea Ballotta consigliere. Firmata quindi solo da Pierantonio Moretto, Letizia Guerreschi e Daniela Gasparetto. Il provvedimento stabilisce i costi delle rette di ospitalità e i canoni di affitto degli alloggi per il 2016. Tutto questo, come dalle premesse fatte nel documento, è fatto per riuscire a presentare il bilancio. Documento contabile però bocciato poi dai revisori dei conti e dalla Regione.
In particolare il Cda aveva deciso di lasciare invariate le rette per gli ospiti non autosufficienti. Ma la stangata arriva per gli autosufficienti: pagheranno, due euro in più al giorno, ovvero 60 euro al mese. La loro retta, infatti, passa da 53,27 a 55,27 euro al giorno. Un vero salasso che, oltretutto, non va di pari passo con il servizio ricevuto. A parlare è un familiare che preferisce l'anonimato per non mettere in difficoltà il parente ricoverato: «Una mancanza gravissima è l'assenza del logopedista poiché i grossi problemi dell'anziano sono la deglutizione e la parola. È una vergogna che prima di Natale sia stata licenziata la logopedista assunta da più di quattro anni a tempo determinato. Un'altra anomalia è la semplice presenza dei medici in orari convenzionati. Hanno addirittura il cartellino da timbrare e, purtroppo, gli infermieri non possono decidere in loro assenza. Forse una guardia medica costa meno e l'aspetto sanitario darebbe più garanzie».
Quel che più infastidisce, poi, è la decisione di aumentare la retta retroattivamente: «Ci siamo visti arrivare questo salasso a partire dell'1. gennaio. Capite bene che diventa una spesa imprevista per una famiglia. E non da poco: parliamo di centinaia di euro in un anno».
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Il Gazzettino