Perché la rete antincendio di Venezia non è stata completata e i lavori sono fermi da tempo? A porsi questa domanda sono i consiglieri comunali del Gruppo misto Renzo Scarpa e...
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E qui si arriva la questione sollevata da Scarpa e Serena.
«Negli ultimi tredici mesi - dicono - sono stati trasferiti a Venezia 29 milioni e 659mila euro di Legge Speciale e ne restano da incassare 2 milioni e 826mila euro, deliberati dal Cipe nel luglio 2009. Considerato che questi soldi avrebbero potuto consentire il completamento, notiamo che il Comune ha speso soldi di Legge Speciale per altri scopi».
L'ultima volta in cui si è sentito parlare di rete antincendio è in una riunione operativa dello scorso anno, quando si era parlato di un fabbisogno di 12 milioni per completare il quarto lotto (Dorsoduro-Santa Croce-Cannaregio), adeguare le centraline e progettare il sistema per l'area marciana. Nel Documento unico di programmazione per il 2017, però, la voce Rete antincendio risulta non finanziata.
«Quanto durerà ancora questo stop - chiedono i due consiglieri - visto che il rischio di incendi è considerato il più grande rischio dal Piano di protezione civile comunale. Inoltre abbiamo scoperto che il 15 giugno l'amministrazione ha chiesto al Ministero dell'Economia la possibilità di cedere spazi finanziari per 17 milioni, tratti dalla disponibilità dei 29. Questo consentirà di avere margini di riduzione per gli obiettivi di finanza pubblica di 8,5 milioni in meno per il 2017 e il 2018. Questo non sembra significare che il bilancio gode di ottima salute. E perché non se n'è mai parlato in Consiglio? Con i soldi di Legge speciale - concludono - sono stati realizzati interventi per 4,2 milioni che si potevano fare con altre risorse, a cominciare dall'illuminazione dello stadio Penzo o il pontile di carico/scarico delle salme al cimitero».
Per l'assessore al Bilancio, Michele Zuin, non c'è invece alcun particolare mistero.
«È tutto collegato - risponde - al fatto che si sblocchino le risorse promesse in Finanziaria e pertanto fino a quel momento non possiamo permetterci di restare senza soldi per le manutenzioni ordinarie, circa 10 milioni l'anno. Se cedo spazi finanziari - prosegue - lo faccio per sbloccare quei soldi negli anni successivi, perché adesso i 5 milioni che dovevano darci nel 2016 li hanno messi con i 10 del 2017 e finché non si sblocca il Comitatone le cose andranno per le lunghe».
Una parola, infine, sulla rete antincendio.
«I progetti ci sono già, ma si è perso un altro anno senza Comitatone, che è una vera e propria urgenza per la città. Formalmente - conclude - fino a quando il Comitatone non sarà convocato, quelli sono soldi solo sulla carta e non in cassa».
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Il Gazzettino