Resta in carcere dopo l'accoltellamento

Resta in carcere dopo l'accoltellamento
Resta in carcere, a Trieste, con l'accusa di tentato omicidio la...

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Resta in carcere, a Trieste, con l'accusa di tentato omicidio la 29enne colombiana di Pasian di Prato, Diana Hurtado Patino, che nelle prime ore di venerdì ha accoltellato il suocero alla gola. A raccontare la sua versione dei fatti è il suo avvocato di fiducia, Andrea Dri: «La giovane, anzittutto, è molto provata - dice-. Frastornata da una vicenda che ha avuto un esito del tutto inatteso e inaspettato. Era in compagnia con alcune sue amiche mentre il marito era a giocare a calcetto con una squadra di San Daniele. Rientrata nella loro abitazione non lo ha trovato e quindi si è recata nella casa del suocero, dove, per altro aveva convissuto con il marito per qualche tempo in passato. Non a caso aveva le chiavi della residenza. Entrata senza intenti bellicosi si è diretta alla camera in cui sapeva che dormiva il marito e l'ha trovata chiusa a chiave. Allora ha tentato di aprire la porta della camera del suocero, ma pure quella era chiusa. Ma dopo pochi istanti, tuttavia, dalla camera del suocero è uscito proprio lui. La mia cliente racconta che l'uomo, di stazza possente, l'ha minacciata e insultata e le ha puntato contro una pistola. Si tratta di una calibro 22 di proprietà del marito di lei, che doveva essere detenuta nell'abitazione coniugale di Pasian di Prato. La 29enne, spaventata, è indietreggiata lungo il corridoio, riparandosi in cucina; e lì che, per difendersi, da una posizione più bassa, ha trovato e afferrato un coltello. La ferita al collo, di 20 cm, non è stata inferta con un movimento per pugnalare, infatti non è di profondità. È stata sferrata dal basso, a difesa. La stessa 29enne è rimasta ferita: ha diverse tumefazioni alle braccia, al volto e ha un taglio al polso destro. Se è vero che era andata in quella casa in un impeto di ira, dettato dalla gelosia, non si capisce perché non abbia ferito il marito o l'amante di lui, che era presente in casa». Domani si terrà l'interrogatorio di garanzia; intanto i carabinieri della compagnia di Udine, comandati dalla tenente Barbara Salvo hanno eseguito tutti i rilievi tecnici nell'abitazione di Fagagna e gli atti sono stati depositati presso la segreteria del Pm di Udine De Franceschi. Restano gravi le condizioni del 65enne Giacomo Nobile, che comunque è fuori pericolo di vita.

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Il Gazzettino