Reparti sotto pressione per le ferie in ospedale

Reparti sotto pressione per le ferie in ospedale
Un piano ferie più morbido rispetto all'anno scorso che andrà...

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Un piano ferie più morbido rispetto all'anno scorso che andrà maggiormente incontro alle esigenze della comunità, ma che si scontra con l'elevato turn over del personale. L'estate rappresenta sempre un momento delicato per l'Azienda per l'assistenza sanitaria 5 Friuli Occidentale che deve fare i conti con il diritto dei lavoratori a fruire delle vacanze e la necessità di rimodulare le attività, garantendo però urgenze, priorità, eventi programmati. Oggi i sindacati incontreranno il vertici dell'Azienda sanitaria diretta da Giorgio Simon per fare il punto sulla situazione ferie nonostante il tema non sia stato inserito nell'ordine del giorno: «È doveroso capire come stanno andando le cose spiega Pierluigi Benvenuto (Cgil Sanità) se il piano delle sostituzione prosegue senza grossi intoppi certo è che il personale infermieristico e gli operatori socio sanitari non stanno vivendo giorni facili, perché operando a ranghi ridotti i carichi di lavoro, come ogni anno in questo periodo sono più consistenti». Ciò accade principalmente al Santa Maria degli Angeli. «Le sofferenze maggiori nel capoluogo si registrano nei reparti che prevedono le degenze e, in particolare modo in Medicina generale, dove a differenza dello scorso anno non si sono ridotti i posti letto (nel 2016 se ne erano persi 23, che passano da 98 a 75) e in chirurgia, dove la degenza breve sarà chiusa fino al 3 settembre; i blocchi operatori saranno invece del 40% (50% nel 2016). C'è tensione anche in Pronto soccorso e terapia intensiva. L'Azienda si è impegnata a dare luogo a maggiori assunzioni a tempo determinato di infermieri e operatori socio sanitari, una quarantina complessivamente, ma i tempi di realizzazione non collimano con le esigenze di questo momento. Ora la malattia o l'assenza improvvisa di un dipendente potrebbe mettere in ginocchio un reparto». La boccata di ossigeno che verrà in breve introdotta dalle assunzioni derivanti dai concorsi pubblici (un centinaio di infermieri per il Friuli Occidentale) però non sarà sufficiente a semplificare il quadro: «Questo non perché i numeri previsti siano scarsi, tutt'altro precisa il sindacalista quanto perché le assunzioni a tempo determinato fatte in questi ultimi mesi si alternano con le numerose quiescenze: il turn over durante l'estate complica tutto; oltretutto, quando il personale scarseggia, l'inserimento dei nuovi arrivati non è facile e l'affiancamento non viene svolto per il meglio». Anche la Consulta della Sanità, costituita in seno al Comune di Pordenone, si è espressa sulla carenza di personale. A unirsi al coro ci sono pure i medici ospedalieri e di famiglia, così come gli infermieri, preoccupati che le esigenze della comunità non trovino adeguato riscontro. In un recente incontro della Consulta, coordinata dal sindaco Alessandro Ciriani e dall'assessore Pietro Tropeano, è emersa la volontà di dare vita a un vademecum che riporti tutte le situazioni più spinose del comparto affinché se ne possa discutere con le altre istituzioni.

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Il Gazzettino