Reolon sul buco dell'Usl 1: «Qui arrivano solo briciole»

Reolon sul buco dell'Usl 1: «Qui arrivano solo briciole»
BELLUNO - (a.tr.) «Macché debiti, alla sanità bellunese arrivano solo le briciole». La questione del buco dell'Usl1 brucia al consigliere regionale Sergio Reolon. L'esponente...

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BELLUNO - (a.tr.) «Macché debiti, alla sanità bellunese arrivano solo le briciole». La questione del buco dell'Usl1 brucia al consigliere regionale Sergio Reolon. L'esponente del Pd interviene a difesa della sanità di montagna e della gestione dell'Usl1 assicurata dal direttore generale Pietro Paolo Faronato. È una coperta corta, quella delle risorse, ma il consigliere è convinto si debba concedere di più all'Usl1. «Abbiamo il 20% di tutto il territorio - ragiona -, delle risorse sanitarie non ci possono restare le briciole, calcolate sulla base del numero di abitanti. Certo, siamo pochi, e quindi? Siamo forse meno cittadini di altri? Qui ci sono pochi abitanti, in una provincia molto vasta e con più montagne di ogni altra in Veneto. Prima di dire che facciamo debiti, si calcolino le risorse rispetto alle spese necessarie: dov'è il differenziale per la montagna? Dove sono i costi standard stabiliti preventivamente? Dov'è l'attuazione completa del piano socio sanitario?». La falla è nel meccanismo, secondo Reolon. In un sistema in cui si chiede solo di risparmiare sui costi senza calcolare le giuste risorse da inviare. «La Regione fa all'Usl1 un vestito troppo piccolo - spiega ancora il consigliere -, glielo fa mettere e infine si scandalizza se le restano fuori le ginocchia. E via a parlare di numeri che non tornano. C'è poco da fare, sulla sanità è sbagliato proprio il metodo».

Da Venezia dovrebbero arrivare i fondi giusti per finanziare i tre ospedali, ma anche per attuare integralmente il piano di programmazione socio sanitario, erogare tutti i servizi, stabilire i tetti. Solo dopo si potrebbero trarre conclusioni. «Dopo aver garantito tutto questo - conclude l'esponente del Pd - si può capire se ci sono sprechi e, in caso, se il direttore sia stato bravo oppure no». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino