Chi ha partecipato all'incontro lo ha definito «teso». Per Matteo Renzi le bordate ricevute in questi giorni dai sindaci sui presunti tagli contenuti nel Def, il Documento di...
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Il riparto tra le Città metropolitane dei 250 milioni di taglio delle Province è in realtà, solo la prima partita. In questi giorni i sindaci sono alle prese con una partita ancora più complessa, la suddivisione degli 1,2 miliardi di euro di tagli previsti dalla spending review. Tagli questi ultimi che vanno però distribuiti su tutti i municipi italiani, anche quelli più piccoli. Al tavolo con Renzi, i sindaci ieri hanno portato anche un'altra questione, quella del finanziamento di 625 milioni per i circa 1.800 Comuni che nel passaggio dall'Imu alla Tasi hanno avuto una perdita di gettito. Su questa partita Renzi è stato molto prudente e ha lasciato pochi margini di speranza ai sindaci. Il premier avrebbe anche sottolineato come secondo i calcoli della Ragioneria generale dello Stato la perdita di gettito, in realtà, non sarebbe stata di 625 milioni di euro ma solo di 280 milioni. E comunque non è detto che questi soldi vengano stanziati. Per farlo il governo dovrebbe rimettere mano all'esercizio finanziario in corso e non sembrerebbe intenzionato a farlo. Tanto che Renzi durante l'incontro avrebbe anche frenato sull'ipotesi di un provvedimento urgente a favore degli enti locali.
Intanto ieri la Cgia di Mestre ha calcolato che il contributo dei Comuni e delle Regioni alle casse dello Stato centrale, ha pesato tra il 2009 e il 2015 per 26,4 miliardi di euro, a fronte di tagli per le amministrazioni centrali dello Stato nello stesso periodo per 6,4 miliardi di euro. Insomma, sindaci e governatori avrebbero sostenuto un sacrificio economico superiore di quattro volte a quello praticato dallo Stato.
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Il Gazzettino