«Adesso? Si va avanti sino al 2018». Il tono fa comprendere che la risposta non sarebbe cambiata anche se a Genova il centrosinistra avesse vinto. Il secondo turno delle...
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Essere paragonati a «comari da ballatoio» può non piacere, ma il risultato di ieri dimostra che l'offerta complessiva della sinistra non sfonda e che la massa del non voto potrebbe presto prendere altre strade, come dimostra a Lucca l'8% preso al primo turno dai neofascisti di CasaPound. D'altra parte mentre la scorsa settimana Crivello a Genova cercava voti per battere Bucci, i partiti della sinistra che aspirano a governare il Paese hanno continuato con il festival degli insulti, dei veti e controveti, con una serie di personaggi dalle mille stagioni pronti a sostenere tutto e il contrario di tutto pur di rimanere su piazza. «Più che la concorrenza temiamo le divisioni a sinistra», disse qualche giorno fa il portavoce del Pd Matteo Richetti. E la profezia sembra avverarsi con la sinistra pronta a spianare la strada stavolta non più ad una nuovo Cavaliere ma ad una destra sovranista frutto della saldatura tra nostalgici, leghisti e grillini con l'albero genealogico a destra.
Una rissa che a Genova, come a Parma o Taranto, più che spostare elettori ha convinto tanti a restare a casa. E così anche stavolta, Pd, Mdp, e SI pagano la disaffezione da secondo turno che una volta affliggeva solo il centrodestra che invece riprende quota, ma a trazione leghista.
Senza liste civiche e con alleati-coltelli, il compito degli aspiranti sindaco di centrosinistra si è rivelato in salita persino a L'Aquila. E mentre Berlusconi sosteneva in tv di volere Salvini ministro degli Interni di un futuro governo di centrodestra, Speranza attaccava Gentiloni annunciando di preferire una legge di Bilancio votata da Pd e FI.
Il numero secco dei capoluoghi vinti e persi è pesante anche se nei comuni più piccoli il dato è controverso e toccherà a Matteo Ricci, responsabile enti locali del Pd, analizzare i flussi elettorali. Ciò che però per Renzi emerge è il compattarsi di un blocco sovranista che taglia il centrodestra e si salda con il M5S. L'analisi più politica sui risultati, che il segretario del Pd considera amministrativi, Renzi intende farla venerdì e sabato alla riunione dei Circoli del Pd organizzata a Milano. Un appuntamento che Renzi ritiene importante in vista di quella campagna elettorale «pacata e civile, tutta di contenuti» che intende svolgere in autunno. E di idee e proposte Renzi va a caccia in queste settimane convinto che le elezioni politiche ci saranno il prossimo anno e che dopo il fallimento del sistema tedesco sarà difficile rimettere mano ad una legge elettorale. Su questo punto il pressing del Cavaliere è fortissimo. Berlusconi vorrebbe recuperare l'intesa sul sistema tedesco, ma il segretario del Pd di tentativi «doverosi» pensa di averne fatti fin troppi e la ritrovata sintonia con Romano Prodi gli impedisce nuove corse in solitaria.
L'appello per «una sinistra responsabile» di Lorenzo Guerini, diventa attuale dopo i risultati di ieri sera, perché la sconfitta del M5S al primo turno è diventata per Renzi la vittoria del centrodestra a Genova, unico comune dove il M5S ha dato indicazioni di voto.
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Il Gazzettino