Dalle corti d'appello ai social network. La polemica tra magistrati e governo monta e il sequel si legge su Facebook. E' Matteo Renzi a replicare alle durissime parole del pg di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sabato, anche il presidente della Corte d'Appello di Bologna, Giuliano Lucentini, aveva denunciato la delegittimazione della magistratura paragonando l'esecutivo Renzi a quello Berlusconi, accuse che avevano spinto il ministro Gianluca Galletti ad abbandonare la cerimonia. L'affondo del premier non tarda: «Oggi - ha scritto Renzi - di nuovo le contestazioni di alcuni magistrati che sfruttano iniziative istituzionali (anno giudiziario) per polemizzare contro il Governo. E mi dispiace molto perché penso che la grande maggioranza dei giudici italiani siano persone per bene, che dedicano la vita a un grande ideale e lo fanno con passione. Ma trovo ridicolo, e lo dico, senza giri di parole, che se hai un mese e mezzo di ferie e ti viene chiesto di rinunciare a qualche giorno, la reazione sia il premier ci vuol far crepare di lavoro. Noi - continua Renzi - vogliamo solo sentenze rapide, giuste. Un Paese civile deve avere una sistema veloce, giusto, imparziale. Per arrivare rapidamente a sentenza, bisogna semplificare, accelerare, eliminare inutili passaggi burocratici, andare come stiamo facendo noi sul processo telematico, così nessuno perde più i faldoni del procedimento come accaduto anche la settimana scorsa». Poi la provocazione: «A chi mi dice 'ma sei matto a dire questa cose? non hai paura delle vendette?' rispondo dicendo che in Italia nessun cittadino onesto deve avere paura dei magistrati. E i nostri giudici devono sapere che il governo, nel rispetto dell'indipendenza della magistratura, è pronto a dare una mano».
Anche la replica dell'Anm arriva via Facebook: «Il problema non sono i magistrati, ma le promesse mancate - scrive Sabelli - la timidezza in materia di prescrizione e corruzione, la proposta alla vigilia di Natale di depenalizzare l'evasione fiscale fino al 3%». E ancora: «Le critiche che vengono dai magistrati sono dettate dalla delusione: noi riponevamo e vorremmo riporre fiducia nella volontà di fare le buone riforme, ma chiediamo coerenza tra parole e fatti. Renzi vuole un sistema più veloce e più semplice? Blocchi la prescrizione almeno dopo la sentenza di primo grado, introduca sconti di pena ai corrotti che collaborano con la giustizia, estenda alla corruzione gli strumenti della lotta alla mafia: i casi di corruzione clamorosi più recenti e più noti non sono indiscrezioni».
© riproduzione riservata Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino